Recensione: Cosmogenesi

Di Riccardo Angelini - 22 Marzo 2007 - 0:00
Cosmogenesi
Band: Quintessenza
Etichetta:
Genere:
Anno: 2006
Nazione:
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76

Ritorno sulle scene per i Quintessenza, prog band tricolore che si era messa in luce già un paio d’anni orsono grazie al più che promettente “Pharmakon”. L’uscita di “Cosmogenesi” ribadisce con vigore le qualità del combo di Volterra, confermandone il valore non solo sul piano delle individualità ma anche su quello della coesione e della maturità compositiva.

La tracklist lascia trasparire reminiscenze del progressive made in Italy degli anni ’70, mentre il vincolo che legava la band al Dream Theater-sound, pur senza essere reciso del tutto, comincia a farsi più sottile. Il collegamento resta attuale soprattutto per quanto riguarda il lavoro alla chitarra di Gabriele Moretti, autore peraltro di una prova maiuscola. Ottime in particolare le combinazioni con Filippo Fantozzi alle tastiere, il cui feeling elettrico dona un accento moderno – ma non modernista – alle composizioni. Queste ultime si sviluppano lungo reticoli ritmico-melodici complessi e incalzanti, in continua evoluzione, tali da costringere l’affiatata coppia Federico Razzi (basso e chapman stick)/Federico Dello Sbarba (batteria) a un massacrante superlavoro, svolto in maniera peraltro impeccabile.
Escludendo qualche occasionale citazione illustre (l’ombra dei Rush incombe sui passaggi centrali di “Luce: Rivelati a Me”), il songwriting si dimostra piacevolmente personale. La complessità dei brani è facilmente smaltita da un’esecuzione limpida e fluida, che rende pienamente ragione del valore dei singoli musicisti. Tra molti episodi di pregio spiccano in particolare la multiforme “Venere: la Nascita dell’Amore” e quella spettacolare progressione di nove minuti che va sotto il nome di “Cosmogenesi: Gran Finale”.
I testi, scritti in madrelingua dal cantante Diego Ribechini, si confermano tra gli elementi più caratteristici della band, raffinato e visionario commento al discorso sonoro intrapreso dagli strumenti. Dal canto suo il singer si mette in luce non solo come scrittore ma anche dietro al microfono. Evitando di indulgere in acuti o in virtuosismi acuti, si concentra infatti sulla modulazione del suono e sull’interpretazione, sfruttando in modo ottimale le potenzialità del proprio timbro, atipico per gli standard del genere.

A dieci anni dalla nascita, i Quintessenza dimostrano di essere una delle realtà più credibili per il presente e il futuro della scena prog italica. Doti tecniche da primi della classe, un songwriting elaborato e avvincente e, al di là dei limiti della produzione, una resa sonora adeguata fanno di “Cosmogenesi” un album meritevole di conquistarsi attenzioni e consensi entro e fuori dai confini nazionali. La band ha imboccato la strada giusta, gli appassionati faranno bene a seguirla da vicino.

Riccardo Angelini

Tracklist:
1. Nel Ventre: L’Origine Delle Cose (3:27)
2. Violentemente Splendido (4:27)
3. Cambiando Forma (2:09)
4. Apri Gli Occhi (6:49)
5. Ascolta I Miei Suoni (3:19)
6. Venere: La Nascita Dell’Amore (8:27)
7. Luce: Rivelati A Me (5:54)
8. Preludio Alla Fine (1:42)
9. Cosmogenesi: Gran Finale (9:01)

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