Recensione: Creepy Feelings

Di Nicola Furlan - 10 Febbraio 2011 - 0:00
Creepy Feelings
Band: Korrosiah
Etichetta:
Genere:
Anno: 2010
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
63

Tutto si può dire, meno che i Korrosiah non sappiano suonare.
La band proveniente da Saint-Etienne, Francia, è autrice di un thrash iniettato di spunti progressivi – tecnici e calcolati – , corroborato da massicce iniezioni di death che rendono aggressivo l’approccio con l’ascoltatore.

“Creepy Feelings” propone tre quarti d’ora di grande veemenza. Sia il songwriting, sia la voce, richiamano quanto prodotto nel corso degli anni dalle più violente e opprimenti produzioni thrash metal internazionali; in particolare quelle affini al post-thrash statunitense. Presi questi riferimenti, il quartetto ha mescolato a essi umori oscuri e cupi che i grandi maestri del death floridiano hanno introdotto nel passato.
Si passa quindi da ritmiche cadenzate a momenti maggiormente scanditi e determinati, da sfumature melodiche a cambi di tempo impensati. Cioè, i classici richiami a quanto concepito dalle technical thrash metal band del passato, cioè quelle amanti della parte più feroce del sound. Il problema, ahimè, è proprio qui. Il tutto suona vecchio. Non c’è nulla d’innovativo. Sebbene questo modo di comporre sia stato ampiamente ammirato in tempi datati, oggi appare superato e non fornisce alcuno spunto per un ascolto che, in sostanza, si riduce meramente a se stesso, stancando.
I mezzi però non mancano ed è da questi che l’ensemble dovrà ricominciare se vorrà trovare un po’ di spazio nell’infinito mare di produzioni metal contemporanee. L’accoppiata chitarristica Chris/Martin caccia fuori soluzioni bilanciate a livello di groove, come idealizza soli raffinati e fulminei, segno di un consolidato bagaglio tecnico. Pure la batteria, costantemente puntellata dall’opera del frontman Turie, definisce i cambi di tempo con precisione, raffinando le sfumature con inserti di tutto riguardo. Qualche lampo d’innovazione può esser riscontrato nelle trame di brani come “Venom” e “Liquidators” ma, al lato pratico, è un po’ pochino…
La produzione è ben ponderata, soprattutto considerando che i volumi si distendono uniformemente su un tappeto di distorsioni, tutt’altro che limpido e perfettamente distinguibile.

Un esordio più che sufficiente su cui è superfluo ogni altro commento. Da ascoltare e giudicare in maniera soggettiva. Un disco che, personalmente, ritengo possa trovare maggiore riscontro dagli amanti della vecchia scuola techno-thrash.
Ma siamo nel 2011: ora, forse, bisognerebbe compiere il grande salto…

Nicola Furlan

Discutine sul forum nel topic relativo!

Track-list:
1. Lurking In The Bank 1:00        
2. Zodiac 4:02        
3. Greed 5:33        
4. Venom 5:51        
5. G.A.D. (Generalized Anxiety Disorder) 5:04        
6. Casus Belli 4:28        
7. Liquidators 3:50        
8. Lonely Thoughts 2:36        
9. Dreading 2:49        
10. From Hell 4:28        
11. N.D.E. (Near Death Experience) 6:29

All tracks 47 min. ca.

Line-up:
Turie – Voce, Basso
Chris – Chitarra
Martin – Chitarra
Jé – Batteria
 

Ultimi album di Korrosiah

Band: Korrosiah
Genere:
Anno: 2010
63