Recensione: Crest of the Martyrs

Di Matteo Lavazza - 19 Maggio 2003 - 0:00
Crest of the Martyrs
Etichetta:
Genere:
Anno: 2003
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
90

La storia dei Twisted Tower Dire è fatta di passione e coerenza, nonostante negli Stati Uniti il Metal Classico sia ormai un fenomeno più che underground già da tantissimi anni il gruppo non ha mai tradito quella che era la loro idea fin dal lontano 1995, l’anno in cui sono nati come band, cioè quella di suonare True Heavy Metal, anche se questo ha comportato per loro l’esclusione dal circuito musicale che tira nel loro paese, e questo è un fatto che, almeno ai miei occhi, fa molto onore ai TTD.
Dopo due dischi che hanno riscosso parecchio successo nell’underground soprattutto europeo come  “The Curse of Twister Tower” e, soprattutto, “The Isle of Hydra”, le aspettative per il terzo album dei 5 americani erano parecchio alte, almeno da parte dei Defenders più incalliti, aspettative che, almeno a mio parere, sono state rispettate in pieno dalla band, grazie ad un lavoro davvero pregevole come questo “Crest of the Martyrs”.
L’inizio affidato ad “At Night” è di quelli che colpiscono dritti al cuore dei Truemetallers, con riffs dal gusto parecchio anni ’80, con il grande pregio di non apparire mai  “vecchi” o superati, così come eccellenti sono le linee vocali di Tony Taylor che, anche grazie alla sua voce potente e versatile, riescono a dare al pezzo quel qualcosa in più che manca troppo spesso ai gruppi di oggi.
Davvero difficile dire quali sono i pezzi che spiccano maggiormente all’interno di questo disco, vista la qualità media davvero molto alta delle composizioni presenti, ma dovendo proprio citare qualche pezzo io scelgo “Some Other Time, Some Other Place”, per le sue ottime melodie, mai facili come è ormai quasi una consuetudine nei gruppi Power europei, e per l’ottimo lavoro in fase ritmica della coppia Dave Boyd-Scott Waldrop alle chitarre, che pur senza strafare riescono a donare potenza alla canzone, “Infinitum”, che riesce nel difficile compito di risultare originale e allo stesso tempo classicamente Metal, un pezzo che dimostra chiaramente che chi dice che  il Metal classico non ha più ragione di esistere lo fa solo per far prendere aria alla bocca, “By My Hand”, che grazie alle sue accelerazioni riesce a coinvolgere l’ascoltatore come pochi brani che mi è capitato di ascoltare ultimamente, con il solito Tony Taylor a dettar legge con le sue vocals sporche ed aggressive al punto giusto oppure la conclusiva “The Riflecting Pool”, che dopo un inizio arpeggiato e vocals suadenti parte in quarta con un attacco devastante che non potrà non far sbattere la testa in un furioso headbanging spaccacollo a  tutti quelli che hanno nel cuore l’Heavy Metal, quello vero. Davvero degno di lode il lavoro svolto dai TTD in fase di songwriting, coi cinque che riescono sempre a piazare lo stacco giusto al momento giusto.
Il vero highlight di questo “Crest of the Martyrs” è però “Axes & Honour”, una canzone che col suo ritmo incalzante e trascinante è, almeno per me, una vera e propria canzone manifesto del Metal americano, sicuramente non si tratta di un pezzo molto originale, pur non risultando di certo banale, ma quando un brano riesce a trascinare in questo modo non credo che l’originalità sia poi molto importante.
I suoni di questo cd sono molto caldi e pieni, in pieno stile anni ’80, e riescono a donare al disco la giusta potenza e la giusta atmosfera.
Tecnicamente la band non fa nulla di strabiliante, a parte il più volte citato Taylor alla voce che in alcune occasioni è davvero spettacolare, ma svolge sempre bene il proprio lavoro, donando il giusto tiro a tutte le canzoni, l’unica pecca è a mio parere rappresentata dalle parti di batteria, davvero poco varie, non che questo influisca negativamente sul risultato finale, ma con una maggiore varietà il disco avrebbe potuto diventare anche migliore di quello che è.
In conclusione non posso far altro che consigliare a tutti coloro che amano le sonorità che arrivavano dagli U.S.A. nei gloriosi anni ’80 di ascoltare questo disco, io sono convinto che non rimarranno delusi, così come credo che anche coloro che sostengono che il Metal di ormai due decenni fa non abbia più ragione di esistere dovrebbero ascoltare questo “Crest of the Martyrs”, saranno in parecchi quelli che cambieranno idea.

Ultimi album di Twisted Tower Dire

Genere:
Anno: 2011
65
Genere:
Anno: 2007
50