Recensione: Crimson

Di Andrea Arditi - 11 Giugno 2007 - 0:00
Crimson

Crimson è un disco che gode dell’apprezzamento pressochè
unanime da parte di tutti i metaller di sponda estrema, ma è altresì un disco
capace di attrarre anche chi non sia propriamente legato al tipico stile death
metal composto da riff brutali e da growl gutturale; questo perchè Dan
Swano
, mente eclettica che ha dato vita alla sua creatura Edge of
Sanity
così come a molti altri side project, nella sua evoluzione
stilistica che vede la sua genesi  in Nothing But Death Remains,
album rozzo e ruvido, ha sempre saputo rinnovare il suo modo di suonare
aggiungendo sempre nuove sfumature fino a raggiungere l’eccellenza che si può
constatare ascoltando il materiale contenuto in Purgatory Afterglow
prima e in Crimson poi.

Il discorso qui sviluppato dal musicista polistrumenta e dal suo (quasi)
inseparabile compagno di viaggio Andreas Axelsson è piuttosto complesso:
realizzare un cd composto da un’unica traccia che rispecchi in toto la storia
descritta dalle liriche anche grazie al supporto di una guest star di tutto
rispetto, l’allora poco più che esordiente Michael Akerfeldt, mente
degli Opeth.  

In a very distant future, the last generation of planet earth  
has come to a point where they cannot bred anymore.  
When everybody had lost their faith, a child was born, but no  
one could be the father, except for a god.  
This child was a gift from the skies of life-divine or…

Questo è il prologo della storia narrataci; non è intonata dall’autore,
si trova più semplicemente nel booklet a titolo informativo. Come il buon George
Lucas
ha insegnato collocando “Guerre Stellari” in una galassia lontana,
anche gli Edge of Sanity hanno adottato l’idea della distanza, questa
volta temporale, come introduzione, mentre il contesto è quello di una Terra
ormai senza futuro, allo sbando e vittima delle angherie perpetrate per volontà
di una regina e del suo esercito di demoni, che verranno contrastati da quello
dei ribelli. Tra i due fuochi Swano decide di porre una figura emblematica che
ricorrerà più volte lungo la narrazione, quella di un bambino di origine
presumibilmente soprannaturale, nato probabilmente per volere di una divinità. 

Come ogni opera degna di rispetto, Crimson deve assurgere ad un
compito davvero duro, quello di sposare alla perfezione il testo alla musica e
alle trovate stilistiche scelte in modo da rendere organico, coerente ed
emozionante il risultato finale… Bene, Dan Swano è riuscito nel
compito che si era prefissato elevando il suo lavoro al livello di “Metal
Opera” contraddistinta da forti e diversi stati d’animo regalatici tramite
inserti acustici, digressioni strumentali, duttilità vocale (growl, screaming
clean), sfuriate e momenti di assoluta tranquillità, come del resto è
comprensibile che sia vista la storia narrata, la quale si presta a momenti di
apparente serenità cui seguiranno, per la sfortuna dei personaggi, molte e
prolungate sventure che annulleranno gli eventi di primo acchito positivi.

Disillusione e pessimismo sono gli ingredienti principali di Crimson,
e la musica esalterà ancora maggiormente tali peculiarità creando, di
conseguenza, un’atmosfera fosca, cupa e priva di una via di uscita; sembra di
essere vittima di un incubo delirante, di un horror fantascientifico
perfettamente sceneggiato da Carpenter, e come nel caso di quest’ultimo
anche Dan Swano, pur nel pessimismo che regna sovrano, vuole dare
comunque un segnale, una possibilità, uno spiraglio di luce a forare la coltre
di tenebre che pareva essere eterna.

We saw the return of innocence, the symbol of purity we once knew.  
We carried her to the chambers to forever lock-up her soul.  
And now the reborn earth, blessed with the gift of birth can  
see her in this cage that eternally preserves her rage.  
They captured all her soldiers and forever encaged their cries.  
They had found a new leader to worship.  
A king with her clear-blue eyes.
 

La scelta di un nuovo re dagli occhi chiari è lo spunto in salita utile a
fare ripartire e ad incanalare verso la retta via un popolo che pur vivendo in
un futuro molto lontano sembra appartenere altresì ad un passato retrogrado per
la grettezza degli antagonisti. 

Crimson immortala gli Edge of Sanity nel pieno della propria maturità
elevandoli a maestri di un metal estremo ed allo stesso tempo contorto e
progressivo, di grandissima qualità e colto.

Musa ispiratrice degli Opeth, la band di Swano è qui al suo apice, ed è un
obbligo per lo meno tentare l’ascolto nonostante sia un lavoro di difficile,
quanto a posteriori appagante, assimilazione. 
 

Tracklist:

1. Crimson 

Lineup:

Dan Swano – Voce
Andreas Axelsson – Chitarra
Sami Nerberg – Chitarra
Benny Larsson – Batteria
Anders Lindberg – Basso 

Guest:

Mikael Akerfeldt – Voce, Chitarra
Anders Mareby – Death – Cello