Recensione: Critical Fallout

Di Andrea Bacigalupo - 9 Ottobre 2017 - 8:30
Critical Fallout
Band: Kinetik
Etichetta:
Genere: Thrash 
Anno: 2017
Nazione:
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72

 

 

 

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Il Thrash Metal scorre lungo un fiume che ha gli argini molto ravvicinati: c’è chi lo suona privilegiando la furia alla melodia, chi fa il contrario, c’è chi mette più in evidenza la sua vena Hardcore, chi resta più legato alla matrice Heavy, alcuni puntano sulla velocità, altri sul tecnicismo. Sta di fatto, però, che a parte queste poche variabili, far evolvere questo genere musicale in qualcosa di nuovo che ‘prenda’ l’ascoltatore non è mai stato proprio semplice.

Ne sanno qualcosa tanti gruppi che hanno provato a scavalcare quasti argini negli anni ’90, mischiandolo con altri stili o rallentandolo; ma l’unico risultato è stato una decade di crisi piena.

Oggi le cose sono cambiate, o meglio, il pubblico ha fatto un passo indietro ed ha ricominciato ad apprezzare le sonorità di un tempo, quelle nate negli anni ’80 che hanno preso il nome di ‘Old School’.

Sono riapparse vecchie band e ne sono nate moltissime di nuove, composte da ottimi giovani musicisti. Tra queste c’è chi si limita a ‘copiare’ ma c’è anche chi vuole distinguersi e prova a dire qualcosa di nuovo.

Rispetto agli anni ’90, però, lo fa in modo diverso, onorando maggiormente il passato senza rinunciare alla propria personalità.

Tra questi i Toscani Kinetik, nati nel settembre 2011, con all’attivo l’EP ‘Greed‘ pubblicato nel 2013 e l’album d’esordio ‘Critical Fallout‘ di quest’anno.

Il loro è un Thrash che è soggetto, essenzialmente, all’influenza del mivimento sorto nella Bay Area (ceppo principale le idee dei Metallica) intersecando tali sonorità con partiture molto tecniche più tipiche della ‘seconda ondata‘ e con altri elementi più moderni, rimanendo però legati al genere.

Il risultato ottenuto con ‘Critical Fallout‘ è più che positivo: è un album di vero e puro Thrash incontaminato nel quale risalta, soprattutto, la ricerca del particolare, del perfezionismo e la voglia di non perdersi nel mare di coloro che ‘suonano tutti uguale‘.

Certo, lavoro da fare ce n’è ancora: in molti punti l’influenza dei Cavalieri di Frisco è troppo esaltata, ma l’uso particolarmente tecnico di basso e batteria, l’utilizzo di assoli non strettamente collegati al Thrash e la melodia delle chitarre ritmiche fa percepire la volontà del combo di voler andare oltre e di avere tanto da dire, diventando uno dei gruppi italiani emergenti di maggiore interesse di quest’anno.

Anche la voce è molto adatta al genere, sia come toni sia come espressività, è dotata di buon carattere, anche se può ancora crescere per definire una propria personalità, distaccandosi un pò di più dalla voce di maggiore influenza: qualla di James Hetfield.

LabelS

Critical Fallout‘ dura poco più di tre quarti d’ora ed è composto da undici tracce.

La prima, ‘Out of the Shelter‘, introduce l’opera per mezzo di una batteria marziale ed un arpeggio oscuro che diventa sempre più articolato e tecnico per poi aprirsi in un ritmo Thrash che prende velocità per chiudersi con un assolo.

Il primo brano vero e proprio, ‘Blood for Money‘, colpisce per la sua carica di rabbia ed il suo enfatico chorus, mentre ‘Dystopia‘ ha un buon gioco tra accelerazioni e potenza.

Greed‘ dà molta importanza alle moderne tecniche di uso del basso mentre ‘Revenge‘ crea inizialmente un’atmosfera grazie all’uso, concomitante, del basso e della chitarra acustica che anticipa un’esplosione dinamica.

Abyss of Humanity‘ è quello che più risente dell’influenza dei Metallica, ma bisogna dire che va bene così, essendo uno dei più validi di tutto l’album anche grazie all’assolo di chitarra, che pesca molto dal Metal più tradizionale.

Il lavoro prosegue con la veloce e tecnica ‘Face Your Dark Side‘ e con la più moderna ‘Conspiracy Theory‘, brano strumentale molto personale che dice parecchio sul futuro del combo.

Warped‘ dà una buona mazzata nelle gengive, mentre ‘Fallout‘ ed ‘Eymerich‘ colpiscono per la loro complessità e la ricerca melodica.

Fallout‘ ha come soggetto una serie di videogiochi, con lo stesso nome, ambientati in un futuro post-apocalittico, mentre ‘Eymerich‘ è incentrata sul personaggio ‘Nicolas Eymerich’ creato dallo scrittore Valerio Evangelisti e protagonista di una serie di romanzi.

Molta cura è stata data alla grafica ed alla confezione del booklet, con una cover precisa e suggestiva, i testi dei brani ed un bel pò d’informazioni, altro elemento che fa capire che i Kinetik ci tengono alla professionalità e precisione.

Tirando le somme, ‘Critical Fallout‘ è più che un buon inizio e, con esso, i Kinetik sono sulla strada giusta. Qualcosa da affinare ancora c’è e sicuramente nel futuro metteranno maggiormente in evidenza la loro personalità. Per ora bravi. 

 

 

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