Recensione: Critubio Vs Microbomb

Di Daniele D'Adamo - 2 Settembre 2010 - 0:00
Critubio Vs Microbomb
Band: Tron
Etichetta:
Genere:
Anno: 2010
Nazione:
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Un’encomiabile operazione, quella dei veneti Tron. Mettere a confronto, sullo stesso CD, i loro due album (autoprodotti): “Critubio”, del 2007, e “Microbomb”, del 2008. Interessante, pertanto, poter dividere la recensione in due parti con conseguente possibilità di confrontare direttamente i contenuti dei due full-length.

Nati nel 2006 per mano di Max, il combo di Venezia basa il proprio stile sull’influenza derivante dai più celebri gruppi di thrash metal come Soilwork, Anthrax e Megadeth; rivedute e corrette con robuste iniezioni di generi fra i più disparati.

“Microbomb” (Registrato e missato presso gli Angelswings Studio nel marzo 2007).
Non ci vuole molto per capire lo stile del platter. “Jargon K.S.W.” e “Kuk Sool Won” rimandano al volo all’hardcore/thrash degli eighties (“Repulsive Monsters”, “Tomahawk/Surround”), in cui i S.O.D. mostrarono al Mondo che la fusione fra i due generi poteva dar vita a un metallo dalle sonorità crude e violente. I Tron fanno loro questa interpretazione musicale e quindi scatenano la loro furia semi-cieca in sedici brani dove si spinge sul pedale dell’acceleratore, senza però esagerare. Fra una sfuriata e l’altra, infatti, si possono a volte ascoltare break rallentati dal vago sapore di rap (“Grass”) oppure pesantemente cadenzati (“Bad Message/Madness Age”). Alex canta in clean, aumentando l’aggressività, quando serve, con un tono stentoreo e ben modulato (“Amianto”) facendo intravedere, anche, un approccio ispirato alle linee vocali di Dave Mustaine. L’incipit di “Spin Around” mostra la poliedricità del trio, capace di muoversi con disinvoltura in territori alieni al metal come in “Stronger Down”, animata dall’immarcescibile attitudine old-style del rock ‘n’ roll.

“Critubio” (Registrato e missato presso i New Sin Studio nel marzo 2008).
Un anno, e si registra un deciso rallentamento del ritmo, contemporaneo dell’avvicinamento verso forme più evolute e rarefatte del thrash. Lo stile del vocalist non muta di granché, proponendo un’interpretazione sempre varia e ricca di contaminazioni diverse (“Bewitched”). L’abbandono di alcuni picchi di aggressività presenti in “Microbomb” e l’inserimento di più parti extra-metal (“Kela”) rendono il sound sì più ricco ma anche un po’ fiacco, così da spostare il sound stesso ai limiti segnati dalle coordinate del genere. Si ravvisa, per contro, la maggior coesione fra i brani, che consente di focalizzare meglio la personalità dell’ensemble.

L’apprezzabile tentativo di evolversi dal suono primigenio “Microbomb”, ancora rozzo, per giungere a quello raffinato di “Critubio” paga pegno nel ridimensionamento troppo marcato dell’impatto sonoro. La mancanza di melodia – caposaldo delle proposte dei Tron – rende il tutto poco immediato e non troppo interessante, una volta che si ripetono gli ascolti. Escluso rari momenti, a parer mio da reiterare, come quelli di “Six Two Sex”, canzone semplice e accattivante.  

Daniele “dani66” D’Adamo

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Track-list:
“Critubio”
1. Bewitched 4:13
2. Kela 3:08
3. Wolf Mania 3:53
4. Stupid Grab 3:57
5. Six Two Sex 3:40
6. Release And Collision 4:12
7. Legend 3:15
8. HE 101 3:30
9. Cranio 4:32
“Microbomb”
10. Jargon K.S.W. 0:14
11. Kuk Sool Won 4:15
12. War 0:30
13. Grass 5:06
14. Radio Mary 0:28
15. Bad Message/Madness Age 4:28
16. Repulsive Monsters 3:20
17. Spin Around 4:09
18. Love 0:35
19. Amianto 3:30
20. Aptitude For Wicked 4:01
21. Tomahawk/Surround 4:18
22. Thorn In Throat 0:11
23. Stronger Down 4:52
24. Non Nobis Domine 0:57
25. Trip Of A Rebel Dog 4:10

Line-up:
Alex – Vocals
Max – Guitar & Bass
Grave – Drums

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