Recensione: Cross The Styx

Di Matteo Bovio - 4 Luglio 2002 - 0:00
Cross The Styx
Band: Sinister
Etichetta:
Genere:
Anno: 1992
Nazione:
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80

I Sinister sono probabilmente i più famosi esponenti della scena Death metal olandese, e non è un caso. La loro storica carriera è stata senza ombra di dubbio fondamentale per la scena odierna europea, ed è a loro che molte band si sono ispirate (penso ad esempio ai connazionali Altar). Questo è il loro esordio, e mi trovo a recensirlo in quanto è stato di recente ristampato dalla Nuclear Blast su un unico Cd assieme al successivo Diabolical Summoning. Un’operazione sicuramente intelligente, che permetterà a molti di avvicinarsi ad un gruppo sinceramente troppo sottovalutato.

Nelle 12 tracce che compongono il lavoro non c’è spazio alcuno per rilassarsi; il massacro inizia con Perennial Mourning e si conclude con Perpetual Damnation, lasciando una sensazione di annichilimento pressochè totale. Trattasi infatti di uno dei lavori più veloci e diretti che il combo abbia mai suonato. Una produzione non ai massimi livelli ma comunque più che discreta aiuta a cogliere molti dettagli di questo lavoro che, sebbene non eccessivamente articolato, non scade mai in soluzioni banali. Nelle parti più lente il riffing compatto e il suono compresso delle chitarre aiutano a costruire un muro sonoro fondamentale per qualsiasi gruppo voglia suonare Death metal di un certo livello. Killer come non mai poi nelle parti veloci: si prenda come esempio Doomed, la quale presenta entrambi gli aspetti.

Molto più personale del successivo già citato Diabolical Summoning, Cross The Styx ci regala alcune perle di Death metal, canzoni che non ci si può stancare di riascoltare; soprattutto ci insegna che alla violenza sonora esistono ben pochi limiti. Peccato per alcune parti che certe volte sembrano essere un banale riempimento; i Sinister abbassano così il livello di un lavoro che sarebbe potuto essere un mezzo-capolavoro. Si sente infatti un notevole scarto tra queste sezioni e quelle suonate con testa; in queste ultime emerge un groove quasi caratteristico, e che rende personale la musica.

Questo è veramente uno dei tanti titoli immancabili nella collezione di un deathster incallito. Non rappresenta l’apice compositivo degli olandesi, ma il suo valore è chiaramente innalzato in quanto esordio. Un possibile acquisto da tenere seriamente in considerazione, e che non può in nessun modo lasciare delusi.
Matteo Bovio

Tracklist
01. Carnificina Scelesta
02. Perennial Mourning
03. Sacramental Carnage
04. Doomed
05. Spiritual Immolation
06. Cross The Styx
07. Compulsory Resignation
08. Corridors To The Abyss
09. Putrefying Remains
10. Epoch Of Denial
11. Perpetual Damnation
12. Outro

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