Recensione: Crucifiction [EP – Reissue]

Di Daniele D'Adamo - 18 Novembre 2011 - 0:00
Crucifiction [EP – Reissue]
Band: Atropos
Etichetta:
Genere:
Anno: 2011
Nazione:
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74

“Ἄτροπος”, in italiano Atropo, è la moira greca cui era assegnato il compito di tagliare il filo della vita. Da qui Atropos, il nome che individua una delle migliori band della stupefacente scuola polacca del death metal. Nati nel 1994 in quel di Varsavia, nel corso della loro storia quasi ventennale hanno avuto nel cantante/bassista (e anche tastierista) Marcin “Hvr” Kulesza la propria figura di riferimento.     

Si tratta di una storia, come tante altre, perennemente ambientata nel gelido underground delle terre di Polonia, dove non tutti quelli che si cimentano con il ‘polish death metal’ (azzardando il neologismo) giungono ai livelli internazionali di Behemoth e Vader. Non per ciò, tuttavia, si devono escludere a priori coloro che si muovono lontani dalle luci della ribalta. Anzi. Gli Atropos sono proprio un esempio di come una passione sterminata, una determinazione inossidabile, una fede incrollabile nella propria musica, una buona dose di tecnica e, non ultimo, un discreto talento artistico, possano comunque dar luogo a proposte del tutto paragonabili, o quasi, a quelle più blasonate.  

Non per una sterile elencazione bensì per far comprendere l’enorme bagaglio di esperienza che i Nostri si portano appresso, non si può non citare la nutrita discografia, rigorosamente autoprodotta tranne che in un unico caso. Dopo un demo tape di due tracce registrato a fine 1996, nel 1997 arriva il primo full-length: “Silent Touch”. Quindi, nel 2000, il secondo album: “Triafata”. Entrambi i lavori sono poi realizzati ufficialmente da Apocalypse/Koch Polska (2001). Nel 2005 è l’ora dell’EP “Crucifiction, che viene ri-realizzato proprio quest’anno. Contemporaneamente esce un altro EP, “Inhabitant”, registrato nel 2008. È il turno, infine, di “Reconquista”, terzo lavoro di lunga durata, registrato nel 2007 e ancora in attesa di uscire allo scoperto.

Parallelamente a questi tre lustri di attività discografica, gli Atropos percorrono in lungo e in largo la terra natìa con i loro show, affiancando le migliori realtà del metal estremo, anche e soprattutto sotterrano. Accanto ad act dalla fama acclarata quali Vader, Vesania, Trauma, Bloodwritten, Sacriversum, Hate, si trovano numerosissimi complessi sconosciuti ai più ma ben noti nell’ambiente underground, come Pandemia, Unnamed, Azarath, Saltus, Baalam Akab, Yattering, Vomigod, Immemorial, Eternal Tear, Calvaria.

Il death metal degli Antropos non brilla certo per innovazione, essendo basato su una fedele rivisitazione dell’old school (“Blessed (Verses)”) con qualche rigurgito melodico (“Crucify Me”). “Hypnos” e “Reverence sono due esempi di questo carattere sicuro dei propri mezzi ma restio a sganciarsi da tipologie già consolidate. Lo scream/growl di Hvr è di buona fattura, deciso e potente ma difficilmente distinguibile da quello di altri colleghi che praticano lo stesso genere. Più incisiva, invece, la sua prestazione al basso; cattiva e veemente, di derivazione heavy. Più che discreta la capacità di scrivere buone canzoni, come si può evincere dalle felici armonizzazioni di “Sunri.Dare.S.” e di “Ego One”.    

Il presente. “Crucifiction” (prodotto da Legion & Atropos; registrato, missato e masterizzato nel maggio e giugno 2005 presso i Serakos Studio di Varsavia da Magda e Robert Srzednicki ma ri-realizzato nell’aprile 2011) è un EP dal taglio professionale al 100%. Fatto apposta per dimostrare che, con i giusti mezzi economici, gli Atropos non sono secondi a nessuno come qualità complessiva di un prodotto death metal calibrato con gli stilemi della vecchia scuola ma, anche, capace di mutare con i tempi per evolversi nel futuro con pari consistenza.

Il futuro. “Reconquista” è stato registrato presso i Lunatech Sound Studios di Katerini, in Grecia, ove hanno lavorato anche i Rotting Christ. Così, accanto alla dichiarata fonte di ispirazione derivante dallo swedish death metal tradizionale di Göteborg, che aveva contraddistinto di più le prime opere di Hvr e compagni, ci sarà anche qualcosa di buono che, sicuramente, sarà stata assimilata dai talenti ellenici.   
 
Daniele “dani66” D’Adamo

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Tracce:
1. Hypnos 4:04
2. Reverence 3:54    
3. Sunri.Dare.S. 5:08
4. Crucify Me 3:54
5. Blessed (Verses) 4:44
6. Ego One 5:11     

Durata 28 min.

Formazione:
Godless – Chitarra
Hvr – Basso e voce
Legion – Chitarra   
Sproket – Chitarra
Videu – Batteria   
 

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