Recensione: Cuore Blues Rock’N’Roll

Di Stefano Ricetti - 16 Maggio 2011 - 0:00
Cuore Blues Rock’N’Roll
Band: Cappanera
Etichetta:
Genere:
Anno: 2011
Nazione:
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“Cuore Blues Rock’N’Roll” é un album fatto con il cuore . . . semplice, diretto, dedicato a chi ancora si ricorda quali sono i valori che contano”.

Questo progetto nasce nel 1992 dopo che Fabio e Roberto Cappanera avevano riscontrato un grande successo con il loro primo album solista “Non c’e’ più Mondo”  e  sorpresero, ma non delusero, i fan della Strana Officina con un album rock/blues.

La Strana Officina era temporaneamente  ferma (in attesa di un nuovo album). Fabio, in quel periodo influenzato dal nuovo live album di GARY MOORE (Blues Alive), cominciò a scrivere brani che ruotavano attorno alla chitarra, che strizzavano l‘ occhio alla melodia e non tradivano le sue origini blues. Una volta fatti ascoltare a Roberto decisero che non sarebbero potuti essere brani per la Strana Officina e si misero così al lavoro per un nuovo album solista.

Coinvolsero nuovamente il bassista Andrea Castelli e Johnny Salani dietro al microfono, ma si resero conto che c’era bisogno di una voce diversa e fu così che, dopo alcune  prove, scelsero quella potente e precisa di Morby, il cantante dei Sabotage. Roberto si concentrò nella scrittura dei testi tornando al suo ruolo di autore, come per il primo album della Strana Officina. I brani che vennero fuori avevano una sonorità  diversa e  molto  lontana  dalle produzioni passate. Raccolsero ottimi giudizi da produttori  lontani dal mondo Rock e heavy metal e fu così che si convinsero nel tentare  la carta delle  grosse  produzioni . Da quel momento cominciò una lunga pre-produzione nell’ Officina Studio di Livorno, che coinvolse  l‘arrangiatore e musicista livornese Luigi Domenici, il quale lavorò fianco a fianco con Fabio nella stesura dei brani e gestì l’apparato digitale per registrare le parti provvisorie di batteria, alcuni bassi e tutti gli arrangiamenti . Ne venne fuori una versione “provvisoria”, ossia il punto di partenza della produzione che avrebbe portato la band in studio per finire il lavoro. Dopo una settimana dalla fine della pre-produzione Fabio e Roberto infransero i loro sogni di musica su una strada ed  il loro album è rimasto da allora immobile e in sospeso. . .

Adesso, dopo quasi vent’anni, è arrivato il momento di rendere pubblico questo album. Il progetto ha richiesto mesi per far sì che venisse mantenuta l’idea di partenza. L’ obbiettivo era immaginare come Fabio e Roberto avrebbero finito il loro lavoro. Ovviamente nessuno può saperlo, ma ce l’abbiamo messa tutta per far sì che il Loro “messaggio” arrivasse senza filtri di alcun tipo.  Questo è il loro disco e siamo convinti che da lassù se la sono vissuta appieno questa “ricostruzione” e siamo sicuri che ne sarebbero felici e fieri.

Nell’ estate del 2010 dopo l’ uscita dell’ultimo album della Strana Officina ”Rising to the Call”,  Antonio Keller, che con la sua Jolly Roger Records aveva curato  la produzione del vinile, propone a Rolando  Cappanera di valutare la possibilità di stampare l’ultimo lavoro di inediti di Fabio e Roberto. Di questo album si vocifera tra i fan della Strana Officina e solo  pochissime persone (vicine al progetto) hanno avuto la possibilità di ascoltarne  le note.  Antonio, per vicissitudini particolari,  è una di queste.
Rolando, dopo essersi confrontato con Andrea Cappanera (figlio di Fabio), comunica ad Antonio di accettare la proposta. Il progetto doveva essere  scomposto e ricostruito con un nuovo vestito perché nel 1993 si era arrivati ad un master utile  solo alla firma di un contratto, nel quale le batterie e gran parte  delle linee di basso erano state registrate (per comodità) su tracce midi e così anche tutta la parte di arrangiamento  delle tastiere. Solamente le chitarre e le voci erano state  registrate in versione definitiva  su di un supporto analogico e (solo queste) sarebbero rimaste una volta trasferite le tracce dalle bobine 2”  ai nuovi supporti digitali. Il lavoro viene quindi pensato attorno alle chitarre di Fabio e alla voce di Morby.

Nell’ottobre del 2010 Rolando registra tutte le parti di batteria cercando di rimanere il più fedele possibile alle linee guida originali e poi è la volta di Andrea Castelli per le nuove tracce di basso.
A questo punto del lavoro le canzoni erano state ricostruite : il “nuovo” (batteria e basso) perfettamente amalgamato con il “vecchio” (chitarra e voce).

Nel 1993 avevano scelto di inserire molte parti di tastiera (andate perse  quasi totalmente nella sbobinatura dei nastri) mentre l‘attuale  produzione ha voluto valorizzare le chitarre di Fabio (anche per un dovuto tributo), pertanto è stato il nuovo arrangiamento a richiedere il massimo sforzo.
Dario “Kappa” Cappanera ha svolto un lavoro mirato in aiuto alle parti di Fabio oltre a duettare  “solisticamente”  con lui sul finale di  “Rinascerei”. Morby è tornato in studio per ascoltare ciò che aveva cantato in passato e per inserire alcuni cori e rinforzi. Anche Andrea Cappanera ha inserito una parte vocale  in duetto con Fabio. Infine le vecchie tastiere sono state ascoltate e selezionate in funzione del nuovo suono: alcune sono “sopravvissute” altre sono state risuonate “modernizzate” e con l‘aggiunta di nuovi elementi grazie al lavoro del tastierista ed arrangiatore Miliano Mattei.

Questo album ha richiamato amici musicisti di Fabio e Roberto: compagni di concerti, di jam session e di progetti felici di poter condividere nuovamente con loro la passione di una vita.

Questa è tutta la storia. “Cuore Blues Rock’n’Roll” è il suo epilogo.

Quanto avete letto fino a ora si riferisce alle parole di presentazione di Cuore Blues Rock’N’Roll da parte di Rolando Cappanera, peraltro riportate nelle pagine due e tre del booklet accompagnatorio del Cd.   

Entrando in ambito più squisitamente musicale, per poter assaporare al meglio l’incompiuta dei Cappanera Bros – uno degli album fantasma più attesi di sempre, in ambito Italian Way of HM, insieme con quelli di Danger Zone (poi uscito nel 2010), Shining Blade e Knife Edge -, deve assolutamente essere superata la fase di inevitabile sbigottimento che prevede il Morby Nazionale alle prese con il cantato in lingua madre, anche per chi lo segue sin dai tempi degli Airspeed.

Necessitano un bel po’ di ascolti per metabolizzarne a dovere il timbro vocale e l’imprinting sfoderato per l’occasione. Una volta superato questo scoglio, possibilità non così scontata ma strettamente dipendente dall’orecchio di ciascuno, il percorso legato a Cuore Blues Rock’N’Roll risulta essere tutto in discesa.

In questo senso, inequivocabile è l’effetto dell’opener Ecstasy, che tira fuori le unghie all’interno del bridge dove Morby fa il Morby e il resto consegna magia a piene mani da parte della chitarra di Fabio Cappanera, libera come l’aria, anche dalle urgenze sonore della Strana Officina

Il vecchio amore per le sonorità anni Settanta dei due fratelli livornesi partorisce Chi Ha Deciso Per Noi, canzone con l’ex Vanadium Ruggero Zanolini all’Hammond per un brano che richiama da molto vicino quanto fatto in sede solista, rimanendo in tema elemento chimico con il simbolo “V”, da Pino Scotto anni dopo, dove il buon Morviducci spicca nella sua veste inedita.  

Rinascerei è talmente marziale da far accapponare la pelle durante l’ascolto dei primi passaggi strumentali, degni della colonna sonora di un filmone come The Warriors. Pezzo oscuro, cadenzato, immenso, grandioso, dove la scelta di Morby dietro al microfono calza a pennello e si sposa al meglio con testi, metrica ed esigenze. Per la cronaca Dario Cappanera alla seconda chitarra nonché autore del solo.  L’highlight assoluto del disco, senza dubbio, a testimoniare quanto, come in questo caso, i due Cappanera fossero avanti nel tempo. Brano fra i dieci migliori nell’intera storia dell’Hard Italico cantato in lingua madre. 

L’ascia di Fabio tesse nel cielo linee immaginarie e immaginifiche che danno il “La” a Lei Sarà con Te, episodio dove lo stesso chitarrista si occupa delle parti vocali istituendo il normale trait d’union fra Non C’è più Mondo e Cuore Blues Rock’N’Roll. Testo da brividi, scritto con il cuore prima che con la penna.
Si raddoppia con in Vivrò In Lui ed è pelle d’oca sin dai primi passaggi, con ancora Fabio alla voce a cesellare una canzone toccante, molto più di un testamento spirituale ed artistico dove val la pena soffermarsi a pensare con le lyrics davanti, poste appena dopo le due pagine centrali del booklet. Dario Cappanera alla seconda ascia e il figlio di Fabio, Andrea Cappanera, alla seconda voce. Un ballad con i controattributi, profonda e lontana mille miglia da molte di quelle generaliste in lingua italiana che si sentono in giro, preconfezionate e concepite a tavolino, là dove sanno di far capitolare i portafogli e non i sentimenti.

L’armonica Morriconiana di Mimmo”Wild”Mollica apre Un Tipo Speciale, altro tuffo nella storia dei Cappanera che vede una sicurezza come Johnny Salani alla voce, per l’occasione al servizio di un Blues massiccio dalle tinte agrodolci che si alimenta delle pennate di Fabio. La traccia vive di un glorioso tappeto sonoro costituito dai fiati di Dimitri Espinoza e dall’Hammond di Zanolini, altro grande dell’hard’n’heavy tricolore. Anche in questo caso risulta impari il confronto fra questo corposo pezzo Settantiano e buona parte di quelli composti da chi, completamente a di fuori dal contesto hard’n’heavy, va in giro a dire di fare Rock e soprattutto Blues all’italiana, con tanto di claque giornalistica ufficiale e “illuminata” – si fa per dire… – al seguito.

L’opaca Musica e Sogni passa senza particolari sussulti e a riportare in alto il tiro dell’album ci pensa Solo Mai, episodio italianissimo nel profondo dell’animo e dal forte sapore latino. Momenti migliori incastonati fra i duelli dell’ugola di Morby e la sei code di Fabio. Non Perderti Mai, non fosse per le schitarrate vigorose, potrebbe essere stata scritta da qualche band italiana d’eccellenza dedita al filone di maggior presa popolare.  

Altro Rock Blues in Depressione (Al Rumba Jazz) con Fabio alla voce, Mimmo Mollica all’armonica, Dario Cappanera alla seconda chitarra e la consolidata sezione ritmica Rola Cappanera/Andrea Castelli a sorreggerne l’impianto. Interessante il finale jammato. 

In chiusura il pezzo numero 11: Borea = magia pura strumentale con Fabio Cappanera che riesce a emozionare tanto quanto Franco Mussida della Pfm in Peninsula. In un aggettivo: sublime, peccato si debbano aprire gli occhi dopo soli due minuti e un secondo.

Produzione dell’album affidata a una sicurezza come Gherardo “Ghez” Monti. Booklet di dodici pagine con tutti i testi e alcune foto inedite nelle due centrali.    

Cuore Blues Rock’N’Roll, l’album che nel 1993 puntava alla Warner, è contenitore di bella Musica con la Emme maiuscola, dalle molte anime, in grado di azzerare barriere culturali e di genere. Per gli amanti del Rock a 360°, ma non solo. Un modo per onorare una volta di più Fabio e Roberto Cappanera, nella maniera che a Loro aggrada maggiormente, cioè a suon di note.   
Semplicemente affascinante.  

    

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 


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Tracklist:

   1. ECSTASY
   2. CHI HA DECISO PER NOI
   3. RINASCEREI
   4. LEI SARA’ CON TE
   5. VIVRO’ IN LUI
   6. UN TIPO SPECIALE
   7. MUSICA E SOGNI
   8. SOLO MAI
   9. NON PERDERTI MAI
  10. DEPRESSIONE (AL RUMBA JAZZ)
  11. BOREA

Line-up:

FABIO CAPPANERA – chitarra – (voce in “Lei sara’ con te”, “Vivro’ in lui”, “Depressione al Rumba Jazz”)  
ANDREA CASTELLI – basso  
MORBY – voce    
ROLANDO CAPPANERA – batteria
 
Ospiti:

Miliano Mattei – Tastiere

Dario “Kappa” Cappanera  – 2° chitarra  su  “Non Perderti Mai”  , “Lei Sara‘  Con te”,  “Depressione”, “Rinascerei” e  2° solo su “Rinascerei”

Andrea Cappanera – seconda voce  su  “Vivro’ in Lui”

Ruggero Zanolini – Hammond  su “Chi Ha Deciso Per Noi”  e  “Un Tipo Speciale”

Johnny Salani – voce  su “Un Tipo Speciale”

Mimmo Mollica – armonica su “Un Tipo Speciale” e  “Depressione”

Dimitri Espinoza – sax su “Un Tipo Speciale”

Luigi Domenici – tastiere  su “Borea” ed aggiuntive su “Rinascerei”
 

 

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