Recensione: Cutthroat Melodies

Di Daniele D'Adamo - 14 Agosto 2010 - 0:00
Cutthroat Melodies
Etichetta:
Genere:
Anno: 2010
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
60

Se ne può parlare bene, se ne può parlare male, ma i Metallica continuano a fare scuola.
Lo dimostrano, ad esempio, i Chain Reaction con il full-length “Cutthroat Melodies”.

Non che i polacchi abbiano palesemente plagiato i Four Horseman però, senza dubbio, devono aver fatto della loro discografia un punto fermo della loro formazione artistica. Con che, in modo sintetico, s’è già definito lo stile. Ben calato per contro nel terzo millennio; con tutte le sonorità al punto giusto raggiungendo un groove piacevolmente fresco e moderno. Non mancano momenti di marcata aggressività dai connotati dichiaratamente thrash (“Class “A” Prisoner”) oppure down-tempo dalla profondità iperbarica così come da ultima scuola death (“Projecting. AM”). Il ritmo, in ogni caso, si assesta sulla media dei più classici mid-tempo che han fatto la fortuna del Black Album, vero e proprio confine fra «thrash ignorante» e «thrash raffinato». Altra peculiarità, questa, che identifica lo stile del combo di Varsavia.

“Cutthroat Melodies” è soltanto il secondo album della carriera dei Nostri, iniziata nel 2002. Benché l’esperienza in sala di registrazione non possa essere abbondante, il platter ha un suono che non presta facilmente il fianco a critiche negative. Anzi. Bilanciamento e profondità sono evidenti sin dal primo ascolto così come la «carnosità», indice del piacere che si prova nell’ascoltare una produzione potente e appagante. Poco da aggiungere in merito: la professionalità con cui il CD è stato realizzato gli consentirà di fare una buona figura sia in patria sia all’estero. Del resto, la Polonia è diventata uno dei capisaldi del metal moderno, per cui questa caratteristica non deve sorprendere più di tanto.

Il relativo punto debole che è stato individuato nello stile, derivativo, viene in parte compensato da due fattori: Bartosz “Barton” Szarek e le canzoni.
Il primo, direi miracolosamente, evita accuratamente di fare il verso a James Hetfield o chi per lui. In timbro dal retrogusto roco e sporco consente a Szarek di affrontare le linee vocali con un tocco di southern rock che rende interessante l’ascolto delle canzoni, regalando a esse una buona dose di calore. E a proposito quindi di canzoni, da “Twinge” sino a “Even If” si può, con un po’ di pazienza, trovare qualcosa d’interessante e artisticamente valido. Fra queste spiccano “Projecting. AM”, consistente in ogni parte con specifico riguardo al motivo portante, e “When Road ‘n Booze Collide”, che rimanda al gusto polveroso del Texas possedendo, inoltre, un break centrale – corrispondente al solo di chitarra – echeggiante la N.W.O.B.H.M. (sic!).    

Un talento compositivo, spiace dirlo, vanificato dall’atteggiamento troppo remissivo nel far venir fuori una personalità (basta concentrarsi sul drumming, fotocopia di quello di Lars Ulrich) che, probabilmente, non c’è.
Peccato.

Daniele “dani66” D’Adamo

Discutine sul forum nel topic relativo!

Track-list:
1. Twinge 4:07
2. Prime Integers 3:36
3. God Lives Too Long 3:35
4. Elder Thrived 3:56
5. Insomnia Revised/H.B. Woodrose 6:52
6. Class “A” Prisoner 2:35
7. Projecting. AM 3:16
8. No Logo 3:43
9. When Road ‘n Booze Collide 3:39
10. Intra Vires 4:19
11. Even If 3:50

Line-up:
Bartosz “Barton” Szarek – Vocals
Piotr “Wodzirej” Przygoda – Guitars
Daniel “Dani” Lechmański – Guitars & Vocals
Michał “Komandos” Michalski – Bass
Łukasz “Konar” Konarski – Drums

Ultimi album di Chain Reaction