Recensione: Daily Trauma

Di - 26 Maggio 2004 - 0:00
Daily Trauma
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Anno: 2004
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70

Daniele Liverani ha dimostrato e stà dimostrando a tutti che anche un autore italiano dotato di gran talento esecutivo e compositivo, può cimentarsi con un progetto ostracizzato da sempre come può essere la rock opera. Se in più consideriamo la complessità e la sicurezza di mezzi che traspaiono dalla trilogia Genius (il terzo capitolo ancora da pubblicare), in cui si sono cimentati alcuni tra i migliori performer in circolazione (Gildenlow, Allen, Boals, Bothendal, Tiranti, Martin…), è chiaro come Daniele Liverani sia un personaggio da tenere d’occhio all’interno del panorama hard rock/metal italiano.

E’ di qualche giorno l’uscita del secondo capitolo di Genius e la Frontiers ha pubblicato contemporaneamente anche questo Daily Trauma.

Necessaria qualche spiegazione di carattere storico: Daily Trauma infatti è un album totalmente strumentale registrato sempre insieme a Dario Ciccioni, ma che risale addirittua al 1998. E’ in un certo senso la prima versione “musicata”, in questo caso quasi come soundtrack, della storia che poi rivista ed ampliata è diventata il tema narrativo della rock opera Genius. Alla Frontiers la registrazione è piaciuta talmente tanto da realizzare quest’album, quasi una cornice sonora in cui collocare tutta l’opera.

Dal punto di vista musicale ci sono affinità sonore, ma il fatto che Daily Trauma si presenti come album esclusivamente strumentale, ha lasciato molto più spazio all’operato di Liverani come musicista dalle doti esecutive notevoli, che infatti suona oltre alle chitarre anche il basso e le tastiere.

In questo caso le influenze di tutto il “circo” dreamtheateriano sono ancora più marcate, ed in particolare la struttura dei brani ma anche il fraseggio chitarristico si rifanno alle composizioni dei Liquid Tension Experiment. Si prenda ad esempio “Kingdom Gate” la traccia che apre il disco, dove i funambolismi chitarristici sono sistemati su un tappeto elettronico che quando tende a dilatarsi lascia intravedere melodie dal sapore anthemico accostabili a quanto fa il gruppo americano nei momenti più solari. Il lavoro di Ciccioni alla batteria si presta ottimamente al compatto stile ritmico che liverani crea nelle sue composizioni.
Alcuni intermezzi come “Happy Train”, “Sad Train” e “#33” stanno lì giusto per dimostrare quanto sono tecnicamente qualificati i due musicisti, e tutto ciò naturalmente non offre quella continuità fondamentale in un album del genere, tra l’altro dalla durata non propriamente breve. Stiamo parlando infatti di ben 74 minuti di musica per lo più serrata e virtuosistica al limite dell’eccessivo, che solo in rari casi come in “The Angel and the sentence” ma anche in “Sweet Lady”, sà dosarsi per produrre momenti più melodici ma sopratutto meno esagerati dal punto di vista dell’erudizione strumentistica.
Proprio la cosa in cui pecca maggiormente Daily Trauma è il non saper offrire grandi novità dal punto di vista della composizione prettamente strumentale ed anzi insiste proprio su modelli che per quanto siano notevolmente complessi non si presentano più come innovativi.

E’ un album strumentale fatto bene e ben suonato, ma se non siete dei fan accaniti di Liverani o di questo tipo di musica non è affatto un acquisto necessario.

Track-list:
1-Kingdom Gate
2-Happy Train
3-Twin Spirits
4-Wild Tribe
5-The Angel and The Sentence
6-Dream League Raid
7-Perpetual Gratritude
8-Time to Leave
9-Odd Valley
10-At the Sultan Castle
11-Sweet Lady
12-Underground
13-#33
14-Race Against Time
15-Toy Warehouse Rescue
16-I Will Try
17-Sad Train
18-Daily Trauma

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