Recensione: Danger

Di Eugenio Giordano - 27 Novembre 2003 - 0:00
Danger
Etichetta:
Genere:
Anno: 2003
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
68

I Supreme majesty giungono alla seconda pubblicazione su lunga distanza sotto la protezione della Massacre Records tedesca, il gruppo svedese si era già fatto notare qualche anno fa con l’esordio “Tale of a tragic kingdom” che li pose sulla scena europea come una delle migliori promesse del power metal recente, i nostri dimostrarono una strepitosa verve compositiva e una azzeccata personalità sonora in bilico tra melodie e riff potentissimi. Con questo nuovo “Danger” i nostri svoltano a favore di un parziale alleggerimento del loro sound sposando con più decisione la classica tradizione power melodica svedese, non mancano delle influenze rock in alcuni pezzi ma non parlerei in ogni caso di un drastico divorzio artistico rispetto all’energia del primo cd. Il disco tra le mie mani è stato registrato con estrema cura tecnica agli ormai notori Fredman Studios sotto la guida di un mastermind del metal svedese come Fredrik Nordstrom, inutile dire che il risultato è superlativo ed estremamente professionale. I Supreme Majesty non perdono la loro personalità compositiva riuscendo a sfornare un lotto di canzoni intelligenti e trascinanti, in qualche caso un poco ruffiane, senza mai dimenticare il flavour melodico ma al tempo stesso senza vendersi come merce sugli scaffali, si protrebbe definire questo “Danger” come un disco inserito in un’ottica di mercato ma con dignità. La prima ottima “Fallen star” ricorda da vicino il metal melodico dei Nocturnal Rites dei vecchi tempi, belle strutture ritmiche mai eccessivamente marcate fanno da cornice a melodie vocali ed efficaci poste in bella vista lungo tutta la durata del brano. Anche i tempi non risultano mai eccessivamente veloci lasciando così spazio al decollo delle melodie. Diverso il discorso di “Heroes of our lands” che oltre a presentare una bella struttura ritmica tipicamente power possiede pure una serie di spunti melodici minori e leggermente malinconici, inutile ricordare i maestri di questo tipo di soluzioni, ossia gli ottimi Sonata Arctica. Con la title track i nostri lasciano il power metal in soffitta cercando di ritrovare la scia di Joey Tempest & Co. Le tastiere sembrano quelle di “Prisoners in paradise”, pure il ritornello, molto riuscito, rimanda alle composizioni degli Europe, tra rock e metal melodico. Lo slow tempo “Until the end of time” possiede un potenziale radiofonico enorme, qui i Supreme Majesty non mi piacciono perchè mi sembrano troppo easy-listening, ma se amate Bon Jovi qui c’è pane per i vostri denti. Con “Save me” torniamo al power vero, a differenza rispetto al cd d’esordio qui i Supreme Majesty giocano con melodie più solari e chitarre ritmiche meno pesanti, anche in questa veste gli svedesi sembrano sempre molto ispirati e credibili. Maggiormente ritmata “Cruel circle” mette il gruppo alle prese con un sound fluido e ricco di spunti melodici, chiaramente ci sono sempre dei possibili confronti con i brani precedenti ma non mi sembra di poter affermare che i Supreme Majesty si ripetano in modo sterile. Il power corposo di “Two against many” non è basato su doppi pedali di sorta, piuttosto su un bel lavoro di chitarre intrecciate con perizia e ispirazione, la preparazione tecnica dei nostri è innegabile. Il tiro del disco si perde leggermente con la successiva “After midnight” che riporta i Supreme Majesty alla corte degli Europe risultando però contaminata dai canoni del power classico degli anni novanta. La conclusiva “By your side” è una power ballad romantica dal vago sapore sinfonico, un brano che personalmente ritengo inutile. In conclusione volevo esprimere la mia sorpresa per questa parziale svolta stilistica, anche alla luce dell’ottimo lavoro svolto in sede di debutto, comunque se il gruppo ha trovato in questa dimensione la sua direzione artisitca più soddisfacente non sarò certo io a pormi in contrasto. Vi consiglio di ascoltare una volta il cd prima di decidere e di vedere questo “Danger” come un bel tentativo di evolvere l’ormai sterile genere power imperante in Svezia.

1 Fallen Star

2 Heroes of our lands

3 Danger

4 Until the end of time

5 Save me

6 Cruel Circle

7 Two against many

8 After midnight

9 By your side

 

 

Ultimi album di Supreme Majesty

Genere:
Anno: 2003
68