Recensione: Dawn Of Night

Di Mario Munaretto - 28 Novembre 2004 - 0:00
Dawn Of Night
Band: Ancient Skin
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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70

Formatisi agli inizi del 2003, gli Ancient Skin sono una black metal band che proviene dalla Sardegna, per la precisione da Oristano, la band è formata da Hellyas alla voce e alla chitarra, War alla chitarra, Desmodus al basso, ArcOnda alla batteria e Magdalene alle tastiere. Dawn of Night è il primo demo degli Ancient Skin e viene registrato nel Febbraio del 2004. Il monicker del gruppo è ripreso da una canzone presente sull’ep Wolf’s Lair Abyss dei Mayhem ed è un chiaro omaggio a questi ultimi.

Il demo si apre con una breve intro sinfonica, creata dalle sole tastiere, dai toni malinconici e goticheggianti. Si passa poi alla successiva Mother, un pezzo diretto, che viaggia a tempi alterni, ora su momenti più veloci, trascinati dalle accelerazioni della batteria, ora su momenti più lenti, fortemente cadenzati dalla pomposa marzialità del riffing chitarristico, dove si ritrovano forti influenze death. Il terzo brano, When They Call Me Christ, attacca con maggiore incisività rispetto alla canzone precedente e si articola secondo una struttura musicale più complessa. Il riffing diventa tagliente e lo screaming di Hellyas si fa rabbioso. Accompagnata da un growl tombale, la linea vocale conduce l’iniziale sfuriata fino ad uno stacco che apre ad un breve midtempo dalle sonorità marcatamente thrash, per poi ripartire sul martellante drumming di ArcOnda e proseguire accelerando fino alla conclusione del pezzo in questione. Le tastiere tornano a farsi risentire all’inizio di Miasma, canzone cupa e violenta, che ricalca la dinamica a stacchi e ripartenze proposta in Mother, mantenendosi però su un livello di aggressività e pesantezza maggiori, grazie alle presenza di un riff ossessionante e agli inserti atmosferici del synth, ma soprattutto grazie alle massicce dosi di blast beats. Il demo è concluso dall’omonima title-track, probabilmente si tratta dell’episodio migliore di Dawn of Night a mio modo di ascoltare, con tanto di assolo di chitarra nella parte finale. Il pezzo ha un tiro veloce, compatto e pieno: lo screaming a tratti viene sovrapposto da una voce che alternativamente canta o narra in growl, le chitarre sviluppano un bel riff, dotato di una certa epicità, ben sostenuto e completato dal suono delle tastiere.

Dawn of Night può essere considerato un lavoro interessante, anche a se tratti sembra mancare di potenza e di compattezza nel volume dei suoni, con la batteria troppo in secondo piano e le due chitarre che non riescono far emergere tutto il potenziale che il loro muro sonoro dovrebbe avere. Probabilmente la causa di questo è da ricercarsi in una produzione pulita, ma non proprio equalizzata e bilanciata a dovere, e non nell’operato degli Ancient Skin, che mostrano una buona capacità compositiva in sede di stesura dei brani, oltre ad una notevole perizia esecutiva, segnale di come i componenti del gruppo conoscano molto bene il fatto loro.

Tracklist:

01. Intro
02. Mother
03. When They Call Me Christ
04. Miasma
05. Dawn of Night

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