Recensione: De Rerum Natura

Di Alessandro Calvi - 18 Aprile 2004 - 0:00
De Rerum Natura
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Anno: 2004
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80

I Sigma Draconis sono un gruppo della zona di Bologna attivi già da qualche anno, risale al 1999 circa la loro formazione, e nel 2000 sfornano il loro primo demo intitolato Necromantic Art. Da allora è passato un po’ di tempo, alcune tematiche trattate dalla band sono cambiate e altre si sono evolute, così come il loro sound, e tra il 2002 e la fine del 2003 sono giunti alla realizzazione di un full-lenght interamente autoprodotto. Si tratta ovviamente di questo De Rerum Natura che ho tra le mani proprio ora.

Il titolo richiama ovviamente l’opera di Lucrezio e vi è direttamente ispirato, anche se da un punto di vista forse un po’ insolito e che sicuramente farà storcere il naso a più di una persona. Secondo loro il De Rerum Natura andrebbe letto come una sorta di “libro della Salvezza contro la religione e la superficialità”. Si tratta di concetti forse un po’ impopolari: la salvezza non è per tutti ma solo per una elite di persone mentre tutti gli altri verranno spazzati via. Molto legato a questo concept è anche il tema della guerra, vista come occasione per emergere dalla massa grazie all’onore e al coraggio. La band per prima infatti afferma di essere stata spesso fraintesa per il messaggio che vuole trasmettere e boicottata proprio per questo.

Qui però vogliamo occuparci principalmente di musica, quindi torniamo a parlare delle canzoni di questo album. Il primo brano è una intro d’atmosfera che ci conduce in una foresta, di notte, mentre una leggera pioggia cade tra gli alberi. L’acqua scorre tra le rocce e in lontananza odiamo anche il richiamo di un gufo o una civetta. Sul tappeto sonoro della natura si inserisce una lenta e dolce melodia. Poi improvvisamente questa atmosfera di tranquillità è infranta da una sorta di grido che nulla ha di umano e interviene una sorta di voce narrante che lentamente ci porta verso Pseudo Monarchy of the Demons, la prima canzone del disco.
Il passaggio da uno brano all’altro è drastico con una vera e propria aggressione sonora dovuta a chitarre, batteria e basso. Il genere proposto dai Sigma Draconis è un black metal con qualche spazio per la sinfonia della tastiere. Per meglio dare un’idea del loro sound, i primi nomi che mi sono venuti in mente sono stati gli Emperor di In the Nightside Eclipse o i Satyricon di The Shadowthrone, entrambi infatti presentano alcune caratteristiche comuni anche ai Sigma Draconis.
Tra le altre, si distacca un po’ dal sound del gruppo invece la quarta traccia, un brano molto epico in cui sono in particolare le tastiere a fare molto grazie a suoni medievaleggianti, direi che nel lotto delle song di questo album è stata una delle più interessanti, apprezzata perchè mostra come i Sigma Draconis siano in grado di variare la propria musica con influenze diversa ma senza snaturarsi.

Passiamo infine a parlare anche dei lati negativi di questo album. Sinceramente devo ammettere che non ve ne sono molti: le canzoni mi sono piaciute tutte dall’inizio alla fine, questi ragazzi sanno suonare e sanno scrivere le loro canzoni, non sono degli sprovveduti e difatti non si riscontrano incertezze in fase di song-writing e di arrangiamento. L’unica critica che gli si può rivolgere purtroppo riguarda la fase di produzione del materiale. Le registrazioni di questo album si sono protratte per circa un anno e questo si sente, alcune sono registrate leggermente meglio e altre leggermente peggio, una maggiore uniformità avrebbe sicuramente giovato. Per il resto non c’è quasi nulla da dire, mi sento di dire che la produzione è probabilmente quella che si voleva, nè più nè meno, perchè se a volte le chitarre in particolare sono poco chiare è sicuramente dovuto a una scelta del gruppo per ricreare meglio il sound tipico di un certo black del nord europa.

In conclusione un album che sono molto contento di aver potuto recensire perchè oltre ad essermi piaciuto molto, ci presenta una band italiana giovane ma con ottime caratteristiche e che fa molto ben pensare per il futuro soprattutto nell’ambito di un genere che in Italia ha sempre avuto alterne fortune.

Contact:
info@sigma-draconis.com

Tracklist:
01 Discovering Heathenism through Aryan Pride
02 Pseudo Monarchy of the Demons
03 Nightspell under a Funeral Storm
04 Ineffable Ode to a Heretical Convivium
05 Underground Hypostyle of Darkness
06 Death to the Weak
07 Winter of My Soul
08 Divions of the Holocaust in a Landscape buried by Time
09 We Are Legion
10 At the Fallen Gates of Oblivion

Alex “Engash-Krul” Calvi

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