Recensione: Deadringer

Di Fabio Vellata - 26 Aprile 2007 - 0:00
Deadringer
Band: Razorback
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
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65

Terza uscita in tre anni di carriera per i Razorback, gruppo particolarmente degno di nota per la presenza tra le proprie fila di alcuni musicisti di grande spessore come il batterista Mike Terrana (attivo in un numero illimitato di altre bands), il singer Stefan Berggren (Snakes in Paradise, Company of Snakes) ed il bravo chitarrista Rolf Munkes, deus ex machina e fondatore, insieme al bassista Chris Heun, del progetto.

La musica proposta dai Razorback è, detto a vantaggio di quanti non ne fossero al corrente, un heavy-hard rock di discreta fattura, perennemente giocato su tempi medi e mai, in nessun caso, votato a particolari doti di velocità ed urgenza.
La capacità esecutiva dei protagonisti coinvolti è indubbiamente delle più elevate, tuttavia, alla luce di quanto appena riferito, verrebbe da obiettare qualcosa al riguardo di songwriting e valore proprio dei pezzi: la totale assenza di dinamismo e sveltezza, fa sì che di tanto in tanto la “narrazione” e lo scorrimento degli oltre 51 minuti di durata del cd, risultino appesantiti da una forma eccessivamente “pachidermica”, in grado di annacquare letteralmente ogni scintilla di energia e vivacità disseminata in alcuni brani comunque di discreta riuscita, come la epica ‘The Last Man Standing’ e la rocciosa ‘Burden’ per citarne un paio.

Questione di gusti ribatterà qualcuno, ma sfido chiunque a sfuggire dalla constatazione, una volta terminato l’ascolto di ‘Deadringer’, che riassume in un “molto ben suonato, ma poco coinvolgente” il reale contenuto del cd.
A fronte infatti, di una perizia davvero competitiva e di una qualità, in sede di produzione, ai massimi livelli, sono le emozioni ed il puro intrattenimento talora a scarseggiare, dando la sensazione, alla lunga, di pesantezza e staticità, per non dire di monotonia; qualche ritornello non proprio azzeccato e vincente (la titletrack ad esempio) completa un quadro non del tutto apprezzabile e completamente positivo, ponendo il platter tra le uscite da “punto di domanda”, bisognose di un attenta valutazione prima dell’eventuale acquisto.

In breve e per riassumere: i Razorback sono un gruppo di ottimi musicisti capaci di suonare e produrre un cd egregiamente, la loro musica tuttavia potrebbe risultare indigesta ed inadatta a coloro i quali non gradiscano moltissimo gli album infarciti da soli ed insistiti mid-tempos senza alcuna variazione di sorta.

Per questo motivo, il consiglio è senza dubbio di ascoltare se possibile il disco, procedendo ad un eventuale esborso solo dopo averne considerato il reale livello di gradimento.

Tracklist:

01. The Faint Distant Bell Ring (Intro)
02. Deadringer
03. The Last Man Standing
04. Take Me To The Other Side
05. Hero
06. Line Of Fire
07. Burden
08. Miracle Baby
09. Rock’n Roll Life In Hellsinki
10. Let Me Give My Lovin’
11. Razor Blues

Line Up:

Stefan Berggren – Voce
Rolf Munkes – Chitarra
Chris Heun – Basso / Chitarra
Mike Terrana – Batteria

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