Recensione: Death falls silent

Di Alberto Fittarelli - 22 Maggio 2003 - 0:00
Death falls silent
Band: Malefactor
Etichetta:
Genere:
Anno: 2003
Nazione:
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40

I Malefactor sono una giovane band statunitense, al suo debutto con questo album per la label slovacca Metal Age Productions, e dedita ad un miscuglio di suoni che pescano da un po’ tutto l’ambito estremo e non solo. Sfortunatamente il risultato sfiora il disastro.

Siamo infatti di fronte ad un gruppo palesemente inesperto, che non sembra sapere che pesci pigliare e si limita a metter insieme tutto ciò che possa piacere ai singoli musicisti, senza preoccuparsi di dare al tutto un senso compiuto: la bio in mio possesso li descrive come amanti di gruppi diversissimi tra loro, come Cradle of Filth, Lamb of God, Slayer, sino al punk/hardcore prodotto nella loro zona; tutto questo, tradotto in composizioni, causa un senso di enorme confusione e fa scendere il livello qualitativo a valori davvero bassi.
Peccato, perchè l’immediato inizio dell’opener Napalm dava anche qualche speranza, con un riff sì già sentito mille volte ma comunque abbastanza efficace; basta però aspettare il cantato di Ryan Stewart per rinunciare: la voce è del tutto appiattita da un pesante filtro elettronico, risultando del tutto uguale dall’inizio alla fine. E la cosa è pesantemente aggravata da una qualità complessiva delle composizioni davvero di basso livello: la sensazione immediata è quella di una grande confusione da parte di ragazzi che amano questo e quel sottogenere, che tentano quindi di ricavare qualcosa dalla commistione totale ma che in fin dei conti non creano un pezzo decente che sia uno, e per di più con soluzioni a livello di produzione che sconcertano per la loro debolezza.

Dispiace dover troncare un giudizio così netto per questa band, ma purtroppo non può esserci futuro per loro se dovessero continuare su questa strada; quei pochi riffs buoni presenti in pezzi come la stessa Napalm, Bloodshed e Piercing sono completamente vanificati da sfuriate fini a se stesse, o pezzi ‘acustico/sperimentali’ che però rasentano a tratti il ridicolo. Credetemi, c’è davvero poco di organico in un disco del genere, dove addirittura si possono sentire stralci alla Marylin Manson accostati a riffoni thrash: difficile quindi descriverlo, ma soprattutto difficile trovare qualcosa che valga la pena di essere descritto. Auguro ai Malefactor di revisionare del tutto il loro sound e trovare una via verso la qualità, nel frattempo questo Death Falls Silent sta bene sugli scaffali.

Alberto ‘Hellbound’ Fittarelli


Tracklist:

1. Napalm
2. Bloodshed
3. Timer
4. Masticate
5. Piercing
6. Embrace/Agony
7. Choose your path
8. Absence of light
9. Dark outcast
10.Recluse
11.Death

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