Recensione: Demented Honour

Di Paolo Beretta - 17 Dicembre 2005 - 0:00
Demented Honour
Band: Erol Sora
Etichetta:
Genere:
Anno: 2005
Nazione:
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80

“Gli Erol chi???”. Questo il commento perplesso di mio fratello quando, con fare trionfante, gli ho mostrato, sorridendo, il cd che ci avrebbe fatto compagnia in macchina nel modesto tragitto necessario per portarci sulle piste da sci. E’ probabile che il nome Erol Sora non dica a molti di Voi (come a mio fratello) molto: costui è il guitarist della John Lawton Band (formazione dell’ex singer degli Uriah Heep). In un momento di pausa del gruppo Erol decide di dare alla luce un disco tutto suo nel quale possa esternare il proprio talento. In veste di songwriter, singer e ovviamente guitarist si mette al lavoro e nell’estate del 2005 Demented Honour è pronto per il giudizio del pubblico.
 
10 tracce di puro Hard Rock melodico richiamante Bon Jovi, Journey, Harem Scarem…, tinte blues per un prodotto lodevole sotto ogni punto di vista. Partiamo dalla produzione non eccessivamente pulita (ma positiva), che ben si sposa con il sound rockettaro e pieno di ottimi di riff del platter. La voce di Erol non la si può definire ultra tecnica; gli acuti e le estensioni sono pochi ma quel suo taglio ruvido e la predilezione per le tonalità medio – basse la rende piacevole e molto accattivante. A livello chitarristico Sora è intelligente e non esagera nei virtuosismi rendendo, così facendo, il lavoro spendibile solo per un pubblico di nicchia. La sua bravura nel muovere le dita sul manico viene messa a disposizione del disco per renderlo più potente e ricco di momenti esaltanti. Tra i capitoli maggiormente riusciti si devono citare l’opener Guilty, One Way Ticket il cui riff mi ha ricordato quello di American Idiot, Broken Dreams e Barstool Corner. Ottimi mid-up tempo di 4/5 minuti ciascuno che gli amanti dell’Hard Rock melodico in generale apprezzeranno per la cura delle strofe, l’immediatezza dei refrain e la bellezza dei solos. Definiamolo come Rock genuino di facile assimilazione e dalla lunga conservazione. Con NYC mi sono tornati alla mente i migliori Dire Straits per una bella ballad che incanta con la chitarra classica unita a tempi delicati. In Along The Way prende il sopravvento il lato più Blues oriented di Erol, specie nella sua interpretazione canora. Come giusto che sia chiude il prodotto il lento Rain con un ottimo assolo strappalacrime.
 
In conclusione Demented Honour sono 46 minuti che non innovano, ma piacciono e catturano l’attenzione grazie ad una scaletta solida e compatta senza particolari filler. Se vi piace l’Hard Rock vecchia scuola e quello che cercate è un mix di potenza e melodia in giusta dose allora Demented Honour potrebbe fare per Voi. Non so quale sia la distribuzione in Italia del suddetto prodotto (immagino pessima) ma, se mentre scorrete lo sguardo sugli scaffali pieni di cd nel vostro negozietto di fiducia leggete il nome Erol Sora fermatevi e date un ascolto.

Top Songs: Guilty, One Way Ticket, NYC.
Skip Song: Piece Of Paper.

Paolo ‘FIVIC’ Beretta

Tracklist:
 
1. Guilty
2. Highway To Nowhere
3. Along The Way
4. Barstool Corner
5. NYC
6. One Way Ticket
7. Piece Of Paper
8. Broken Dreams
9. If You Ever Need Love
10. Rain

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