Recensione: Departure of days

Di Claudio Casero - 27 Dicembre 2005 - 0:00
Departure of days
Band: Dirty Rain
Etichetta:
Genere:
Anno: 2005
Nazione:
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64

I Dirty Rain, trio composto da Federico Mondelli (voce, chitarra e piano), Marco Ciuffreda (basso) e Giuseppe Ciuffreda (synth) nascono nel 2003 come gruppo di death metal melodico per poi spostare il loro sound verso sonorità maggiormente dark e gotiche; esce così nel 2004 il primo demo intitolato “Luna e ombre”. Questo “Departure of days” è il secondo lavoro della band che denota un’ulteriore spostamento dei Dirty Rain verso il dark con numerosi inserti di musica elettronica.

Si parte con “Far away”, brano che riesce a creare un ottima atmosfera gotica grazie anche all’utilizzo del synth che dà quel tocco di dark elettronico che di certo non stona; le chitarre ancorate a riff metal classici che si rifanno in alcuni frangenti a sonorità gothic sono il punto di forza della canzone contrapposti a suoni di tastiera e piano alquanto calmi e riflessivi. Unica cosa che non convince per nulla all’interno del pezzo in questione è la voce di Federico; non che essa non sia adatta al genere proposto dalla band, tutt’altro; purtroppo però spesso la linea vocale sembra andare per i fatti suoi senza seguire la melodia creata dagli altri strumenti risultando così stonata e addirittura fastidiosa in alcuni momenti.
Decisamente migliori sono brani come “Love Carrier” e “Glass morning” in cui si assapora un sound alla The Cure con l’aggiunta di un pizzico di personalità e di un utilizzo di doppia cassa che rende il tutto molto interessante e originale.
Discorso diverso va fatto per “Prophecy” brano che si discosta dal dark più conosciuto per spingersi verso lidi EBM con un uso del sintetizzatore che si ritrova al centro dell’attenzione e di una batteria elettronica che si incastona perfettamente in un sound futuristico. La voce di Federico in questo caso è perfetta e rende particolarmente accattivante un sound cupo ed elettronico all’ennesima potenza; sinceramente con questa canzone i Dirty Rain dimostrano di non aver quasi nulla da invidiare ai gruppi di elettro-dark più famosi riuscendo a unire la melodia oscura e attraente della voce con il suono acuto e, a suo modo, potente del sintetizzatore.
All’interno del demo troviamo anche “…And winter comes again”, brano già presente del primo lavoro della band rivisitato per l’uscita del nuovo cd. La canzone in questione è davvero valida e riesce ad essere molto più accattivante delle altre presenti nel demo; la veste elettronica che fa da contorno a tutto il brano è particolarmente sinfonica, la voce che si mischia con gli altri strumenti fino quasi a sparire dona mistero e tenebrosità all’aspetto sinfonico del pezzo. Il tutto è accompagnato da cori ben strutturati e posizionati nei punti più indicati.

Questo “Departure of days” è quindi un buon lavoro anche se abbastanza controverso nelle sue varie parti; le idee da parte della band ci sono e sono davvero buone, a volte sviluppate senza problemi, altre volte non riescono a convincere appieno nella loro esecuzione. Unico punto davvero buoi di tutto il demo (cosa che fa abbassare notevolmente la valutazione N.d.R.) è la voce di Federico che non sempre si dimostra all’altezza degli altri componenti; è pressoché perfetta nelle parti più calme e cupe mentre diventa veramente scarsa sia negli acuti che nei momenti maggiormente ritmati. Probabilmente uno studio maggiore delle linee vocali nonché degli effetti da inserire nella voce in fase di registrazione dovrebbe risolvere il problema senza troppi intoppi.

TRACKLIST:
· Far away
· Love carrier
· Prophecy
· Glass morning
· Wind of September
· Leaving yesterday
· …And winter comes again (bonus track)

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