Recensione: Destined for the Sun

Di Damiano Fiamin - 14 Gennaio 2012 - 0:00
Destined for the Sun
Band: Elks
Etichetta:
Genere:
Anno: 2011
Nazione:
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62

Ammettiamolo: quando si ha un disco metal in mano, di solito è possibile giudicarlo dalla copertina; nel novanta per cento dei casi, è abbastanza scontato capire il genere proposto dalla band di turno solo basandosi sulla grafica. Questa volta, però, non è così: nonostante la (brutta) immagine che abbiamo davanti possa ammiccare all’AOR o, al più, a qualche sottogenere di progressive, gli Elks sono dediti a tutt’altra tipologia di musica. Il quartetto statunitense, di stanza a Brooklyn, è votato ad un doom metal fortemente improntato allo sludge e ingrezzito da vistosi richiami punk. A questo punto, non ci resta che vedere cosa hanno combinano questi ragazzi durante la loro prima fatica discografica.

E’ un’apertura devastante quella di White Fang Learns To Hate, con voce e strumenti che si impastano in una distorsione rabbiosa e senza continuità. Le parti vocali vengono un po’ messe in sordina, ma la chitarra è aggressiva e pompante al punto giusto, con riff massicci e sporchi che tempestano le casse senza linearità alcuna fino al passaggio brutale con la traccia successiva, Fall Of The Starchitect. Anche nel secondo brano del disco, i ritmi sono sempre lanciatissimi, il gruppo non concede requie e continua a cimentarsi nell’esecuzione di sonorità che trasudano dallo stereo fangose e viscose, in un amalgama deformata che ingloba tutti i musicisti e restituisce un rumor bianco malevolo e tagliente. The Two Moons Of Mars ha un attacco molto più maestoso delle sue sorelle, il suono (anche per la qualità) ricorda l’heavy metal classico degli anni ottanta, con la batteria che scandisce solenne gli assalti delle chitarre. In questo caso, la voce non è particolarmente coerente con il resto del brano, risultando quasi fastidiosa in alcuni passaggi.
La title track ha un esordio pompante, una bella cavalcata con bassi pulsanti e chitarre compresse che scoppietta allegramente prima di ripiombare a tutta velocità negli abissi della ferocia che caratterizzavano i primi pezzi. Il martellamento conclusivo si aggancia alla penultima canzone, Eaters Of The Dead, in cui siamo accolti da una distorsione prolungata che si contorce agonizzante prima di riprendere vita e ritrovare la forza di picchiare con veemenza nelle orecchie dell’ascoltatore, complice una sezione ritmica in gran spolvero che prende il posto di onore e si lascia, per una volta, accompagnare dagli altri strumenti. Il brano conclusivo, Weedwolf, porta inevitabilmente alla mente i Black Sabbath, sia per un’introduzione in cui i bassi fanno da padrone, sia per lo sviluppo, mediamente più armonioso di quello dei pezzi precedenti; sebbene la canzone sia ripulita dalla maggior parte delle asperità che hanno caratterizzato il disco, il quadro d’insieme è comunque cupo e acido, con una parte finale che implode in sé stessa in un delirio di note dissonanti e distorte.

Eccoci giunti al momento di elencare gioie e dolori nel tentativo di sintetizzare un giudizio da affidare ai posteri. Gli Elks hanno confezionato un disco potente e pieno di energia, una vera scarica di brutalità che, però, viene pesantemente penalizzata da una produzione fin troppo lo-fi. Si può considerare una scelta stilistica, certo, ma è comunque necessario evidenziare che, spesso, la distorsione è tale da rendere indistinguibili i musicisti e incomprensibili le parti vocali. Un po’ di moderazione sarebbe un’ottima cosa. Un altro possibile neo potrebbe essere il cantante e la sua voce sguaiata e sporca; può entusiasmare o essere odiata, a seconda dei gusti personali ma, in ogni caso, è impossibile non notare come se ne vada saltuariamente per conto suo, forse a causa della distrazione esercitata dai forti rumori che la accompagnano. Destined for the sun è una mezza falsa partenza: la sostanza c’è, ma va curata un po’ la forma.
Vediamo cosa combineranno questi ragazzi nel loro prossimo disco!

Damiano “kewlar” Fiamin

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Tracce:
1. White Fang Learns To Hate
2. Fall Of The Starchitect
3. The Two Moons Of Mars
4. Destined For The Sun
5. Eaters Of The Dead
6. Weedwolf

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