Recensione: Destroy All Monsters

Di Filippo Benedetto - 18 Febbraio 2004 - 0:00
Destroy All Monsters
Band: Eric Martin
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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77

Confesso di non aver seguito molto la vicenda artistica di Eric Martin dal momento in cui i Mr. Big, band che ho sempre apprezzato, si sono sciolti. Mi sono preparato all’ascolto di questo “Destroy all monsters”, ultima fatica del famoso singer americano, con orecchio “profano”. Il promo che ho tra le mani si presenta con una copertina un po’ particolare: in essa è ritratto un poliziotto vicino alla sua “volante” intento ad avvertire, probabilmente, la stazione di polizia dell’avvistamento di una serie di squali svolazzanti in un cielo pieno di nuvole trafitte da un raggio di luce. Lo stesso Martin, in un’intervista, ha dichiarato il senso del titolo dell’album, forse anche della copertina, spiegando che è stata sua intenzione in questo lavoro parlare dello sforzo di “liberazione dalla paura, stato (sociale e personale) emotivo che cova dentro tutti noi, senza però riferimenti politici, concentrando l’attenzione su come superare le frustrazioni del non riuscirci”. 
Passando al disco, si può certamente affermare che è ben dosato nel proporre una sapiente miscela di stili diversi  grazie al un nutrito gruppo di artisti che, a seconda della song,  ha preso parte al progetto di Martin: David Simon-Baker, Jeff Watson, Chris Wilson, Pat Gilles e Andrè Pessis alle chitarre; Mark Chole, John Wuopio, John McDill and Kenny Gradney al basso; Denise Martin, Tommy Rickard and Richie Hayward alla batteria; Harry Hess, David Simon-Baker (background vocals) e Billy Payne alle tastiere.

I brani scorrono facilmente nel lettore, ad iniziare dalla song d’apertura, la energica e melodica “What’s worst tha can happen” fino alla chiusura affidata alla frizzante e spensierata “If”. Di mezzo ci sono momenti più easy listening come “Kansas” alternati a momenti di più roccioso hard rock come “Janie’s Won’t open” o “Where are you” o ancora “What if”, qui però con un gusto per il ritmo molto azzeccato. Non mancano momenti rilassati  conditi da un gusto malinconico e “intimista” come la ballata semi acustica  “You’re too good for him” (song di sicuro impatto emotivo) o la riflessiva “Living in Black and White” per passare poi alla spensieratezza di “Something There”.

In sostanza questo è un disco che esprime diversi aspetti della personalità artistica di Eric Martin convincendo, ascolto dopo ascolto, dell’onestà del suo lavoro qui svolto. Concludendo “Destroy all monsters” è un buon lavoro che non credo scontenterà i vecchi fan dei Mr. Big e soddisferà le aspettative di chi apprezza un hard rock ricercato e melodico, non privo però di forza d’impatto. 

Track list:

1.What’s The Worst That Can Happen 
2.Kansas 
3.I Woke Up 2 Late 
4.Janie Won’t Open 
5.Where Are You 
6.You’re Too Good For Him 
7.Living In Black And White 
8.Something There 
9.What If  
10.I Can Die Now 
11.Burnin’ My Mind 
12.If

Line Up
Eric Martin – Vocals
David Simon-Baker, Jeff Watson, Chris Wilson, Pat Gilles,Andre Pessis – Guitars
Mark Chole, John Wuopio, John Mc Dill, Kelly Gradney – Bass
Denise Martin, Tommy Rickard, Ritchie Hayward – Drums
Billy Payne – Keyboards
Harry Hess, David Simon-Baker – Background Vocals

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