Recensione: diEversity

Di Giorgio Vicentini - 17 Aprile 2004 - 0:00
diEversity
Band: Entwine
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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60

Dieversity è un disco piacevole, prodotto con perizia e capacità, suonato da musicisti che conoscono il genere che propongono ma… credo che ci sia sempre un “ma” quando si parla degli Entwine.Come altre band finlandesi di gothic-rock/metal, anche i Nostri soffrono un po’ di alcuni limiti propri di molte band della scena le quali sembrano percorrere un cammino che le vede procedere formalmente separate ma legate l’una con l’altra da un sottile filo che può essere visto nella piacevolezza ed immediatezza del genere stesso.
Alcuni riescono ad emergere maggiormente focalizzando e mettendo in risalto le loro peculiarità, altri rimangono confinati entro certi cliché come gli Entwine.Questo terzo capitolo della loro discografia è sicuramente un passo avanti rispetto al precedente “Time of Despair” ma lo è in una maniera conforme allo standard di crescita di tutte le band che compongono la scena finlandese.

Progressivamente i dischi provenienti da tale matrice sono meglio prodotti, sempre più chiari e di alto livello, potenti e limpidi dal punto di vista della produzione.Dieversity intrattiene l’ascoltatore con atmosfere che vanno dal malinconico al romantico, passando attraverso canzoni più aggressive o tecnologiche, visto l’uso di campionamenti elettronici per la costruzione dei ritornelli o il raccordo ad essi.
La strutturazione degli 11 capitoli è prettamente basata su un canonico strofa-strofa ritornello e tale semplicità mette a nudo le assonanze con altri colleghi come i Sentenced (“Someone to Blame” potrebbe esserne un esempio). Non manca nemmeno un piacevole e riuscito, ma fin troppo marcato, omaggio ai The Gathering di Mandylion con il pezzo “Everything for you”, quasi a cercare una maggiore varietà per l’album esplorando sentieri cari ad altri illustri predecessori.

Ascoltando ogni canzone che compone l’album, non si può non notare che ognuna di esse racchiude in sé degli spunti melodici piacevoli che le rendono orecchiabili, facilmente assimilabili e genuinamente di intrattenimento per più di un ascolto.Tornando ai miei dubbi, l’impressione che mi trasmettono gli Entwine è positiva o negativa più che altro grazie alle caratteristiche proprie del finnish gothic, piuttosto che per quelle della band stessa. Impersonali ma gradevoli come sempre.

Tracklist:

1. 2|4|943
2. Bitter sweet
3. Someone to blame
4. Bleeding for the cure
5. Still remains
6. Frozen by the sun
7. Six feet down below
8. Refill my soul
9. Everything for you
10. Nothing’s forever
11. Lost within

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Band: Entwine
Genere:
Anno: 2004
60