Recensione: Difference

Di Matteo Lasagni - 6 Giugno 2005 - 0:00
Difference
Band: Dreamtale
Etichetta:
Genere:
Anno: 2005
Nazione:
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73

Vediamo un po’ se siete preparati: cosa fa Finnvox + Tolkki? La risposta è quantomai semplice, ovvero Strato-style, o se vogliamo essere più rigorosi possiamo dire power speed metal. Ecco quindi l’ennesima proposta dalla terra dei mille laghi, anche se a dire il vero i Dreamtale non sono affatto dei novellini. Questo “Difference” è infatti il loro terzo album e segna effettivamente un bel salto di qualità rispetto ai precedenti lavori. Nulla di sensazionale né di sconvolgente, ma la proposta dei finnici risulta tutto sommato godibile e di buona qualità. E la collaborazione con sua maestà Timone Tolkki e la solita megaproduzione targata Finnvox studios non fanno altro che aumentare la caratura di questo piccolo gioiellino power. Molto particolare il timbro vocale del singer Jarkko Ahola, che, nonostante un impostazione piuttosto grezza, sulle tonalità medio-alte mostra sfumature quasi femminili. La band non si spreca mai in virtuosismi senza senso, ma lascia sempre l’impressione di un’ottima preparazione tecnica, che funge da perfetta base per un sound compatto e sempre rivolto ad una spiccata ricerca melodica. E proprio le melodie risultano essere la carta vincente di questo bel platter, che si snoda con buona agilità fra ritmiche serrate e momenti più riflessivi. Ogni song assume una sua personale forma, nel rispetto di una raggiunta maturità artistica e di una varietà ormai quasi necessaria per poter dire la propria in un music business sempre più affollato.

Così potrete rimanere piacevolmente travolti dalla potenza e dalla maestosità di un brano come “Wings Of Icaros”, in cui la classica partenza al fulmicotone spianerà la strada ad un chorus spettacolare, sontuoso e magicamente evocativo. Oppure, se preferite rilassarvi, “Sail Away” e “Green Fields” vi regaleranno atmosfere soffici e vellutate. La prima sulla scia dei Kamelot di “A Sailorman’s Hymn” e la seconda più in linea con le produzioni targate Falconer. Il disco è ben calibrato ed anche nei pezzi meno tirati come “Lucid Times” i nostri dimostrano un songwriting frizzante e mai scontato. Se poi cercate qualche puntatina in territori hard rock allora “New Life” farà sicuramente al caso vostro, mentre se siete dei grandi amanti delle galoppate in doppia cassa, oltre alla già citata “Wings Of Icaros”, che per il sottoscritto rappresenta il piatto forte di “Difference”, dovrete fare i conti con “World’s Child”, che, pur nei suoi espliciti riferimenti ai Sonata Arctica, brilla per dinamicità ed impatto melodico. Molto bella anche “We Are One”, altra sfuriata micidiale che non lascia nulla al caso grazie a poderosi quanto precisi cambi di tempo ed ai preziosi stacchi di chiara matrice epica. Di buon livello anche la pimpante “Secret Door”, che, pur nella sua semplicità, riesce a tenere alta la mia attenzione grazie al sapiente uso di tastiere (che devono molto agli Stratovarius di “Galaxies”) ed al refrain di facile presa. “Mirror” è invece rocciosa, introspettiva, intima, ma anche fresca ed ariosa quando esplode il coro principale; una bella prova di classe che conferma la bontà di questo cd.

Certo non siamo di fronte a dei mostri sacri, né a dei grandi innovatori, ma sicuramente i Dreamtale danno sfoggio di ottime doti e di una qualità compositiva comunque sopra la media. Un album di onesto power metal, melodico e veloce, a tratti anche raffinato e particolare, che non farà fatica a trovare un posticino nella vostra collezione!

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