Recensione: Different Stages

Di Francesco Prussi - 26 Settembre 2002 - 0:00
Different Stages
Band: Glenn Hughes
Etichetta:
Genere:
Anno: 2002
Nazione:
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75

Dopo la bellissima raccolta del 1996 “The Voice of Rock”, che raccoglieva i migliori brani di alcune delle collaborazioni fatte da Glenn Hughes con altri artisti, esce questa doppia compilation che abbraccia la sua carriera da Burning Japan Live sino all’ultimo e bellissimo Building the Machine. La raccolta è un’escursione utile per chi non conosce questo splendido artista che dopo aver risolto i suoi problemi personali, uscendo da anni d’eccessi si è scoperto artista a 360° gradi sfornando una serie d’album ad alto contenuto musicale, non dimenticando anche le numerose collaborazioni che hanno sempre contraddistinto la carriera di The Voice portandolo anche in Italia con il bellissimo progetto di Dario Mollo Voodoo Hill.Posseggo molto materiale di Glenn e dischi come i due Phenomena (Progetto di Pomp-Rock degli anni ottanta di Mel e Tom Galley, che coinvolgeva numerosi artisti e sul primo album le vocals erano affidate interamente a Glenn Hughes, mentre su Phenomena II cantava in soli tre brani), Face the Truth con John Norum (Che segnò il suo ritorno sulle scene) ed il bellissimo Seventh Star con i Black Sabbath, sono dischi degni di nota che meritano più di un semplice ascolto e dimostrano la poliedricità di Glenn.In ogni caso tracciare un profilo della numerosa collaborazione artistica di The voice non è cosa facile poiché sono veramente numerose. Una delle più recenti e più belle sicuramente è quella con Nikolò Kotzev sul concept album dedicato a Nostradamus.La musica di Glenn Hughes si è sempre arricchita di umori diversi abbracciando il Soul ed il Funk naturalmente oltre all’Hard-rock (Feel ed il suo primo album solista Play Me Out del 1977 Infarcito di R & B alla James Brown lo testimoniano). Quindi una proposta molto varia, la quale passando per il Blues del disco omonimo, l’Aor di In From The Now On il sanguigno hard-rock di Addiction sino agli ultimi album che soprattutto in Return of The Kristal Karma e Building the Machine hanno trovato il giusto equilibrio stilistico fra Hard-rock, Funk e la tradizione settantiana trasportata ai nostri giorni senza risultare per questo, troppo datata.Adoro la voce di Glenn Hughes, il suo modo di cantare e di proporsi, il continuo rinnovare il suo stile ed una creatività che con il passare degli anni non accenna ad affievolirsi anzi si arricchisce sempre di più.Tornando alla raccolta la nota negativa è che non offre spunti inediti per i fans, quindi niente di nuovo ma solo un riassunto di dieci anni di carriera, riassunta in due cd per un totale di venti memorabili brani.L’apertura è affidata ad un’esplosiva versione di Burn, da Burning Japan Live, che vedeva tre membri degli Europe accompagnare the Voice on stage. Sempre dallo stesso cd, dal periodo Deep Purple vengono prese le versioni dal vivo di You Keep on Moving, Lady Double Dealer, Storbringer e Gettin Tigher scritta con lo sfortunato Tommy Bolin. (Sostituto di Blackmore nell’ultima incarnazione dei Deep Purple negli anni Settanta prima dello scioglimento).Sempre dallo stesso cd sono estratte Muscle e Blood e la bella I Got You Number risalenti al disco scritto con Pat Trall. Dal Funkeggiante Feel è presa la stupenda soul ballad Save me Tonight ( I’ll Be Waiting) e Redline, con un Gleen Hughes stupefacente che sciorina una prova degna di un grande artista completo sotto ogni punto di vista. E’ ricordato anche il periodo con Tony Iommi con un’altra ballad molto bella come No Stranger to Love, (Il pezzo finale piano voce è da brividi). Poi tocca ai nove minuti di Your Love is Alright riportarci al periodo Trapeze (Prima band di Hughes), qui rivista in una versione molto funk-fusion. I due pezzi in questione, vengono estrapolati dal bonus cd live di Return Of The Kristal Karma. Disco che a mio parere rappresenta l’apice compositivo di Glene Hughes, e This Life e The State I’m In sono lì a dimostrarlo. Altri brani degni di nota sono i due estratti da Addiction, la title track e Death Or Me, mentre dall’ultimo Building The Machine è la cover dei Purple : Highball Shooter e l’ hard-funk di Cant’t Stop The Flood a far bella mostra di sé sul cd. I due brani restanti sono la cover dell’Hendrixiana Freedom e You Kill me prese dall’altalenante The Way It Is che conclude il Greatest hits.Sono d’accordo che le raccolte di questo tipo sono dei riempitivi e non aggiungono nulla di nuovo ecc. ecc., ma qui sono rivisti quasi trent’anni di musica rock filtrati da questo grande artista che: tra accenni al passato e al presente ha contribuito in prima persona a scrivere pagine leggendarie della nostra beneamata musica firmando brani che non necessitano di commento alcuno..Adoro questi grandi artisti, che con la loro musica hanno segnato la mia adolescenza in modo molto marcato e nonostante gli anni passino non accennano ad invecchiare, anzi sembra stiano attraversando una seconda giovinezza.(Il disco Di Ronnie Dio, Halford, Joe Lynn Turner visto di recente in Italia con lo stesso Hughes , e il mitico Lemmy che con i suoi adrenalinici Motorhead non vuole saperne di smettere).E ritrovarseli ancora qui come vent’anni fa per me è molto appassionante perché mi fa capire come sia bello avere sempre vent’anni………………….da vent’anni a questa parte naturalmente.

Franco Spruss

Tracking List

Cd1

1. Burn
2. You Kill Me
3. Highball Shooter
4. Muscle e Blood
5. Save Me Tonight
6. Addiction
7. You keep on Moving
8. Can’t Stop The Flood
9. No Stranger to Love
10. From Now On

Cd2

1. Death Or Me
2. I got You Number
3. The State I’m In
4. Your Love Is Alright
5. Gettin Tighter
6. This Life
7. Freedom
8. Lady Double Dealer
9. Redline
10. Stormbringer

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