Recensione: Different Worlds

Di Mauro Gelsomini - 23 Marzo 2004 - 0:00
Different Worlds
Band: Outland
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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55

Il guitar oriented aor di Jeff Prentice e Rob Nishida discende direttamente dalla scena californiana – i nostri sono di Los Angeles – dei leggendari Journey.
E’ l’ennesimo paradosso dei nostri tempi, di cui mamma Frontiers si fa promotrice, fresco e nostalgico al contempo, talmente legato al passato da rasentare il grido “al plagio”, ma straordinariamente fresco da non risultare più noioso delle “novità” proposte dai generi più moderni…
In effetti oltre a citare i capisaldi del genere, non c’è ganché altro da dire, quindi la girandola di nomi può essere qui riportata per la gioia degli aficionados: i classici dei Survivor vengono rispolverati con song come “Valerie”, “Mary Anne”, che pure nei titoli fanno senza dubbio né errore ripensare ai Toto; al più recente periodo pop di Bon Jovi è invece assimilabile “Forever Yours”, melensa a puntino per i palati probabilmente meno esigenti… Qui si palesano i limiti vocali di Prentice, dalla timbrica troppo nasale per non risultare spesso calante nella maggior delle aperture.
Con “Love Alive” gli Outland bussano alla porta di Newman e dell’aor inglese in genere, mentre con “Different Worlds” si riecheggiano le atmosfere epiche dei Magnum di Vigilante.
Se da una parte si tocca la banalità con “Last Forever”, ballad insipida e scontata, dall’altra, con la struggente e travolgente “Love Cries” si rende un insolito omaggio ad una cult band degli 80’s: gli Stage Dolls, sconosciuti ai piu’, ma, con l’omonimo, autori di uno dei migliori 10 album aor di sempre. La song è agganciata con un sapiente arrangiamento alla conclusiva “Take The Money And Run”, ancora sofferente per i limit vocali di Jeff, nonché affaticata dal riffing scontato e dalla ritmica tutt’altro che dinamica della drum machine.
Tra alti e bassi, godibili ma pur sempre anonimi, si esaurisce l’ascolto di un disco che non farà sfaceli come tutta la produzione dello stesso tipo che sta letteralmente invadendo il mercato dell’ultimo periodo. Rimane, come gli altri, un disco per amatori, collezionisti e, indiscutibilmente, nostalgici.

Se dovete avvicinarvi all’aor, continuo a ribadirlo, usate i classici.

Tracklist:

  1. Valerie
  2. Love Alive
  3. Forever Yours
  4. One More Night
  5. Mary Anne
  6. Strong Enough
  7. Last Forever
  8. Different Worlds
  9. Dream Away
  10. Love Cries
  11. Take the Money and Run

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