Recensione: Disillusion of purity

Di Claudio Casero - 29 Dicembre 2006 - 0:00
Disillusion of purity
Band: Rain Paint
Etichetta:
Genere:
Anno: 2006
Nazione:
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81

A distanza di tre anni da “Nihil nisi mors”, i finlandesi Rain Paint ritornano nei negozi con il loro secondo lavoro intitolato “Disillusion of purity”. Il sound della band non si discosta molto da quello propostoci nel precedente platter; è infatti molto difficile etichettare la musica suonata dal terzetto nordico. I Rain Paint stessi definiscono il loro stile come “progressive ed emotional metal”, immagine che, a mio parere, è molto riduttiva; nelle note suonate dalla band infatti troviamo spesso tracce di gothic metal, doom e di melodic death metal.

Già dalle prime note di “Year of two” si può facilmente evincere che non ci troviamo davanti ad una musica comune e noiosa; sonorità cupe e melanconiche degne dei migliori Type O Negative si alternano a momenti maggiormente potenti ed energici che richiamano in campo il death metal più melodico. Le tastiere, suonate per l’occasione da Tea Dickman, completano il tutto conferendo maggior pienezza ad un suono già di per sé molto convincente.
Con “Give back my heart” ci spostiamo verso lidi che appartengono al gothic metal più classico con chiari riferimenti ai primi Moonspell, senza però lasciare mai da parte quel pizzico di originalità che non guata mai. La voce di Aleski Ahokas è pressoché perfetta e riesce a trasmettere notevoli emozioni che impregnano tutto il brano.
La sinfonicità dei Rain Paint riesce però a dare il meglio di sé con “Heart will stop” in cui possiamo trovare lo zampino musicale dei The Cure per quanto riguarda alcune melodie; in questo caso è assente il cantato in growl, rendendo così il brano un pezzo di dark rock con alcune influenze pop anni ’80.
Più si continua con l’ascolto del cd, più ai nostri padiglioni auricolari giungono note malinconiche e claustrofobiche permeando l’aria di una tristezza quasi commuovente, senza però diventare mai lagnosa; giungiamo così a “Purity” e “Final peace” le cui sonorità non possono lasciare indifferenti. Le chitarre, unite con le tastiere, formano un tappeto sonoro veramente completo, utilizzato da semplice contorno di una voce più struggente che mai.
L’unico brano che presenta davvero qualcosa di progressive è invece “Inside me” che, con i suoi cambi di tempo repentini, riesce ad affascinare l’ascoltatore fina da un primo sommario ascolto, risultando alquanto piacevole senza però mai cadere nell’eccessiva complessità.

Questo “Disillusion of purity” è quindi un ottimo lavoro sotto tutti gli aspetti; il platter infatti si lascia ascoltare senza particolari intoppi per tutta la sua durata, trasmettendo incredibili emozioni sempre nuove e coinvolgenti. Consiglio questo cd particolarmente a tutti coloro che apprezzano il gothic metal meno moderno e sinfonico e a alle persone che cercano nella musica qualcosa di più che semplice potenza sonora.

TRACKLIST:
1. Year ot two
2. Give back my heart
3. Heart will stop
4. Thru the mire
5. Disintegration (The Cure cover)
6. Purity
7. Final peace
8. Inside me
9. Disillusion (outro)

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