Recensione: Distorted Horizon

Di Angelo D'Acunto - 5 Gennaio 2008 - 0:00
Distorted Horizon
Band: Echosilence
Etichetta:
Genere:
Anno: 2005
Nazione:
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75

Provenienti dalla lontana Estonia e nati inizialmente come una band con chiare attitudini death/thrash, gli Echosilence esordiscono nell’anno 1997 con il demo … and sorrow, il quale riceve una buona dose di consensi in madre patria. La successiva release arriva con il secondo demo Eclectic Collaborations, una raccolta di pezzi strumentali che mettono insieme il sound progressive metal più tradizionalista con gli elementi caratteristici del jazz, e che da modo alla band di essere conosciuta oltre i confini nazionali. Nell’anno 2002 il gruppo decide di reclutare la bella Kadri per il ruolo di cantante ed incide il successivo mcd Distorted Horizon.

Con Distorted Horizon, gli Echosilence ci presentano un sound progressive metal che si fonde ad intricati passaggi di stampo jazz con una leggero sapore “gothic” nel cantato; un miscuglio decisamente interessante che rende il prodotto altamente elegante e raffinato. In bella mostra su di tutti, la splendida voce della nuova entrata Kadri; soave ed ipnotica nel suo cantato leggero e sensuale. La tecnica e il gusto compositivo non mancano, ne sono la prova le quattro tracce messe a disposizione nel disco, le quali, risultano essere molto convincenti e ben composte. Durante lo scorrere della tracklist, si possono riscontrare una marea di passaggi originali e ben strutturati che contraddistinguono il mcd in questione; già nell’iniziale Views On Views, traccia caratterizzata da un’intro di tastiere che prepara l’ingresso di tutti gli altri strumenti, seguiti subito dalla voce angelica di Kadri che riesce a rendere l’atmosfera quasi magica e sognante. Il tutto prosegue con un alternarsi di sfuriate dal gusto quasi heavy, con le chitarre distorte sempre in primo piano, per poi lasciare spazio a parti più delicate e ragionate, costituite da arpeggi in acustico che vanno ad accompagnare efficacemente la splendida voce di Kadri. Molto suggestiva la lunga title-track del disco; nove minuti circa in cui la sezione ritmica della band riesce a sfoggiare una qualità tecnica indiscutibile, la quale, unita ad un gusto compositivo raffinato, riesce a ricreare melodie molto intense e coinvolgenti che si vanno ad amalgamare perfettamente con passaggi tipicamente jazz oriented. La successiva Information Intoxication prosegue lo stesso discorso della traccia precedente senza sfigurare o in alcun modo abbassare la qualità globale della produzione, per poi lasciare l’onore finale alle sfuriate decisamente più heavy oriented della conclusiva Human Animal.

Per concludere, Distorted Horizon è un prodotto che mette in mostra ottime capacità tecniche unite ad un gusto compositivo pregiato e molto raffinato. Gli elementi personali sono innumerevoli e il coraggio di osare di certo non manca, ne è prova la qualità del materiale proposto fin’ora. I propositi per un meritatissimo full-length ci sono tutti, staremo a vedere se per il futuro la band riuscirà a seguire la stessa linea tracciata fino ad oggi.

Angelo ‘KK’ D’Acunto

Tracklist:

01 Views On Views
02 Distorted Horizon
03 Information Intoxication
04 Human Animal

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