Recensione: Dominus Silentii

Di Daniele Balestrieri - 26 Agosto 2005 - 0:00
Dominus Silentii
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Anno: 2005
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83

Provengono dalla Basilicata, e precisamente dalla provincia di Potenza, questi Infernal Angels, che dietro al nome che potrebbe tradire uno stile decisamente death-trash celano invece una band di black sinfonico come poche ne ho sentite ad oggi, specialmente in quanto band esordiente. Recentemente fuoriuscita da una serie di problemi di line-up che li hanno visti allontanare due membri, contributori attivi del precedente Vigilia Secunda e dell’attuale Dominus Silentii, la band si è rimessa in moto ed è in procinto di sfornare il proprio full-length, che promette di essere un lavoro da seguire per tutto il panorama underground italiano.

Cosa posso dire se non congratularmi con il combo: questo Dominus Silentii è un disco spettacolare, che riunisce in sé molti canoni del black metal tipicamente norvegese e li avvolge di una serie di ventate di freschezza che, seppur non originali di per sé, creano una mistura estremamente gratificante per le orecchie. Siamo lontani dalle solite band che prendono il proprio walkman e registrano la scopiazzatura degli Ulver o dei DarkThrone inneggiando “zanzara è bello”. Come già ribadito in altra sede, scimmiottare il black metal fino alle proprie caratteristiche più anacronistiche è sì una mossa fottutamente “true”, ma è anche un modo per marciarci sopra, anche perché ormai di band-fotocopia ne è pieno il mondo.

Dominus Silentii è invece registrato in maniera pressoché professionale, e dotato di un ottimo mix: se fosse comparso in un full-length di qualche nome famoso non avrei fatto una piega. Tre le canzoni proposte, più la cover di “At the Heart of Winter” dei sommi Immortal. Fin dall’intro strumetale con cori in latino si capisce immediatamente la caratura del lavoro: non una sbavatura, chitarre al proprio posto e un’atmosfera quasi palpabile fanno da sfondo a una coppia di tracce successive veloci e brutali, ricche di un veloce equilibrio tra parti melodiche e parti più tirate, senza cadere in eccessi in un senso o nell’altro. L’unica cosa leggermente sottotono a mio personale giudizio è la voce, che mi sembra un po’ stanca – ma è una opinione del tutto soggettiva, visto che il timbro vocale può piacere quanto non piacere. La band sembra essere decisamente conscia di avere tra le mani un prodotto più che buono, e lo presenta con tutti i crismi del caso: a prova di talento personale rievocano infatti una “At The Heart of Winter” quasi fotocopia dell’originale, anche se chiaramente il tono vocale diverso crea un certo fossato tra la performance indimenticabile di Abbath e quella del cantante.

Un demo degno di essere sentito e risentito – non c’è da urlare al miracolo, ma le carte in tavola sono pronte, e sono tante. Questo è uno di quei demo che sono stato orgoglioso di aver ricevuto, e se vi piace il black sinfonico ben suonato, e soprattutto che non ricorda immediatamente nessuna band – e ottenere un sound personale al momento del promo è una meta invidiabile – il mio consiglio è quello di metterci le mani sopra, o perlomeno di attendere il full length con molta attenzione.

Tracklist:
1- Dominus Silentii
2-Vigilia Secunda
3-Shining Evil light
4-At the Heart of Winter

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