Recensione: Dr Feelgood

Di Viky - 20 Maggio 2004 - 0:00
Dr Feelgood
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Anno: 1989
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90

A distanza di due anni da quel “Girls, girls, girls” che divenne il manifesto programmatico del “Sex, drugs and rock n’ roll”, tornano nel 1989 i quattro ragazzacci californiani con uno dei dischi più belli e ricercati della loro intera carriera!!!
Il periodo (la fine degli ottanta) é ottimo per il genere: i Guns hanno appena fatto il loro botto commerciale con “Appetite…” ed aperto le porte a migliaia di gruppi (più o meno) conosciuti, dediti allo stesso genere.
Il livello qualitativo, appiattito dalla comparsa di questa nuova ondata hard rock, (c’é sempre ovviamente chi sale sul carrozzone del vincitore quando il genere tira!!!) viene risollevato nettamente dall’uscita di questo “Dr. Feelgood” che si piazza subito stabilmente al n° 1 della BillBoard, spazzando via la concorrenza di album commercialmente molto fortunati come “Pump” degli Aerosmith o “Trash” di Alice Cooper.
Nikki, Vince, Mick e Tommy si ripresentatano ai fans di tutto il mondo completamente ripuliti dalle “impurità tossiche” che li avevano accompagnati fino alla tournée precedente, con un disco di hard-heavy rock di un livello qualitativo superiore, tecnicamente ineccepibile e con una copertina che diventerà un’icona nella storia della nostra amata musica.
Dopo una strana intro di chitarra distortissima, si parte con l’incandescente title track e siamo già di fronte ad un signor classico: suoni pesanti e compressi, la “solita” batteria furiosa e fantasiosa di Tommy e la graffiante voce di Neil a regalarci la prima perla del lotto.
La seguente “Slice Of Your Pie” parte con un’azzeccata intro blueseggiante per poi esplodere in un metal-blues che ha lo stesso effetto di una mazzata sulle gengive; ancora storditi dalle due canzoni iniziali, veniamo travolti dal ritmo scatenato di “Rattlesnake Shake” con tanto di piano infuocato a condurre le danze in un mix di blues ed hard rock e i riferimenti al sesso non sono neanche troppo metaforici.
Un rombo di un bolide riprodotto egregiamente dalla distortissima chitarra di Mars accende la miccia di quella bomba che é “Kickstart My Heart”: energica speed rock song che sprigiona adrenalina a non finire in chi l’ascolta.
Quando la chitarra di Mars smette di ruggire, i Nostri, alla quinta traccia, ci regalano un’altra delizia: é “Without You”, la prima ballata del disco che si distingue per una melodia molto particolare e ricercata e per il solito istrionismo di Lee alla batteria. Una pausa di romanticismo davvero superlativa in cui si evidenzia l’incredibile maturità compositiva di Sixx (in questo disco, a dirla tutta, coadiuvato da Mars in quasi tutte le songs) e la tecnica superlativa dei componenti del gruppo.
Si torna all’hard rock di gran gusto melodico di “S.O.S. (Same Old Situation)” dal riff azzeccatissimo e molto assimilabile, ma é la struttura complessa eppure orecchiabile di “Sticky Sweet” a lasciare a bocca aperta, segno tangibile del gran lavoro in sede di registrazione dei nostri fieri rockers.
I doppi sensi di “She Goes Down” vengono scanditi su una ritmica veramente potente in cui si miscela hard chitarristico di pregevole fattura e momenti più heavy dove Nikki pompa con quel basso che é un piacere.
Nella parte finale l’atmosfera si fà decisamente più rilassata prima con la cadenzata “Don’t Go Away Mad”, che diventerà altro grande singolo di successo, poi con la meravigliosa “Time For Change”, introdotta da una pianola, ballata da brividi soprattutto nella parte finale in cui l’assolo di chitarra fa venire veramente la pelle d’oca.
Così si chiude il sipario su uno dei dischi più belli di tutti gli anni ottanta e, perlomeno a livello di riconoscimento planetario, su uno dei gruppi più influenti della storia dell’hard rock.
Da allora, infatti, l’irriverente “Ciurma variopinta” non fu più così colorata!!!

Tracklist:

1. T.N.T. (Terror ‘n Tinseltown)
2. Dr. Feelgood
3. Slice Of Your Pie
4. Rattlesnake Shake
5. Kickstart My Heart
6. Without You
7. Same Old Situation (S.O.S.)
8. Sticky Sweet
9. She Goes Down
10. Don’t Go Away Mad (Just Go Away)
11. Time For Change

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