Recensione: Dreams of Endless War

Di Daniele Balestrieri - 5 Maggio 2002 - 0:00
Dreams of Endless War
Band: Norther
Etichetta:
Genere:
Anno: 2001
Nazione:
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81

I Norther sono una band finlandese emergente che vanta un passato davvero complicato. Nascono infatti nel 1996, quindi ben 6 anni fa, dall’idea di Toni Hallio e Petri Lindroos, i quali si riunirono per formare una band di nome Requiem, che non gli portò particolari soddisfazioni se non un intenso apprendistato con un musicista di nome Mika Järvi. Nel 1997 ai due si aggiunge un chitarrista di nome Roni e un bassista di nome Tuomas, e la band continuò a suonare a Olari, finché Tuomas non decise di abbandonare il gruppo. Questo determinò una battuta d’arresto per la band, che però non mollò, e Hallio e Lindroos poco più tardi ripresero a suonare dovunque ci fosse spazio, dalle cantine ai centri sociali. Sul finire del 1997 Lindroos ricevette una chiamata da Alexander Kuoppala dei Children of Bodom, amico di Roni, il quale parlò di un luogo perfetto per suonare a Lepakko. La band vi suonò per un certo periodo finché il luogo non venne demolito. Roni a quel punto decise di lasciare la band, ponendo ancora nei problemi il duetto originario. A quel punto, trovato un nuovo luogo per le prove, decisero di scegliere i membri rimanenti per completare la band via internet e via pubblicità. Molti si presentarono, ma nessuno fu in grado di prendere il posto di chi era andato via. All’inizio del 2000 giunse finalmente Kristian Ranta e venne preso, e i tre iniziarono a suonare regolarmente finché non si aggiunsero anche Sebastian e Joakim Ekroos, altri due amici dell’ultimo venuto. Il quintetto riuscì a pubblicare un buon demo, cambiandosi il nome in Norther, ed ebbe il proprio primo contratto con la Spinefarm Records. Nello stesso periodo fecero il primo concerto a Ruskeasuo, Helsinki. In seguito vennero allontanati Sebastian e Joakim a causa delle carenze tecniche che minavano la loro performance, e al loro posto giunsero Jukka Koskinen e Tuomas Planman. Finalmente, tra l’agosto e l’ottobre del 2001 si chiusero nei Sundi Coop Studios, a Savonlinna, e iniziarono la registrazione di Dreams of Endless War, il loro primo full-lenght.

Diciamo subito che questa è una band abbastanza giovane, di concezione e di età. Si nota subito per la dinamicità e la freschezza del black che propongono, di fattura davvero notevole per essere un primo lavoro. L’album si dipana attraverso nove canzoni, tutte molto veloci, dal ritmo sostenuto, originali e soprattutto poco noiose, un fattore che risulta cruciale per l’apprezzamento generale dell’album. La voce è uno screaming di medio livello, gradevole e soprattutto raramente sforzato.

Batterie e chitarre riprendono quel modo di fare molto classico soprattutto del metal finlandese, Children of Bodom e Amorphis in generale, in cui sotto una valanga di batteria si ripetono continuamente le stesse riff alternate, che creano un ambiente decisamente incalzante. Proprio ai primi, probabilmente, la band ha fatto molto riferimento, non a caso Roni è amico dei Children of Bodom e da loro probabilmente avrà raccolto, e in seguito elaborato e fatto proprio, lo stile veloce e dinamico di questi ultimi. L’album procede molto bene, con degli inserti di tastiere dal feeling decisamente elettrico, senza velleità di emulare strumenti classici come pianoforte, violino e via dicendo. Una piccola sorpresa, la nona canzone è una cover di “The Final Countdown” degli Europe, in chiave decisamente black: la famosissima base strumentale è intatta, solo che il ritmo è incalzante e la voce black. Davvero interessante e ben fatta.

In sostanza l’album è molto bello, non c’è niente da dire. Black ben fatto, registrato bene, con belle sonorità e difficilmente risulta noioso. Il libretto di quattro pagine è strutturato bene, con delle immagini di un guerriero armato di spada illuminato dalla luna davvero suggestive. Insomma, conoscendo il tipo di black l’originalità purtroppo non è la qualità chiave dei Norther, le tematiche sono ancora molto comuni ed eccessivamente sfruttate, e in generale l’aggressività è ancora abbastanza grezza. Se riuscirà a trovare una propria strada, e soprattutto qualcosa che li distingua dalle altre band, che li particolarizzi, come un background particolare, o delle tematiche, questa band potrà davvero andare lontano, vista la buona produzione e la tecnica già abbastanza raffinata.

Tracklist:

1 – Darkest Time
2 – Last Breath
3 – Released
4 – Endless War
5 – Dream
6 – Victorious One
7 – Nothing Left
8 – The Last Night
9 – Final Countdown

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