Recensione: Echoes Of A Nightmare

Di Eugenio Giordano - 8 Ottobre 2004 - 0:00
Echoes Of A Nightmare
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Anno: 2004
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64

Sono felice di potervi parlare dei Moonlight Agony, una promettente band svedese che porta avanti con orgoglio la causa del power metal cercando di conquistare il rispetto del pubblico grazie a un sound veramente personale e di grosso spessore emotivo.

Ritrovo una vecchia conoscenza tra le fila di questi Moonlight Agony, si tratta del bravo cantante originario dello Sri Lanka Chitral Somapala, i più fedeli tra voi se lo ricorderanno negli Avalon e pure Court’s Jester. La sua voce mi è sempre piaciuta perchè ha un qualcosa di differente rispetto alla massa dei cantanti power europei. Per farvi capire meglio cosa intendo posso dirvi che Somapala assomiglia molto al bravissimo Andy B Frank. Il sound proposto dalla band svedese in questo primo “Echoes of a nightmare” è un power corposo e di forte matrice ritmica che non ha nulla da spartire con le soluzioni solari care ai vari seguaci degli Helloween, ma piuttosto affonda le sue radici in atmosfere oscure e plumbee ai limiti del genere. Secondo me i precursori di questo sound furono i tedeschi Angel Dust, una band magnifica, poi il loro approccio personale al metal venne seguito da altri e recentemente alcune formazioni power nordiche come i Morifade e i Nocturnal Rites lo hanno integrato nei canoni power classici. I Moonlight Agony spingono molto su soluzioni oscure, la loro sezione ritmica è decisamente potente e carismatica, ogni pezzo del disco è incentrato su ottime chitarre ritmiche ribassate a dovere. Una band che potrebbe ricordare da vicino questi ragazzi sono i Memory Garden ma rispetto a loro questi Moonlight Agony prediligono ancora melodie decisamente power oriented, tuttavia in molto frangenti la band mostra la volontà di espandere il proprio stile fino a scegliere strutture quasi prog. La produzione del disco è veramente professionale, sotto questo profilo la Massacre è sempre una garanzia, la maggior parte dei brani di questo album hanno un forte appeal live, credo che le canzoni verranno apprezzate dal vivo. Ho notato, con piacere, che questi ragazzi spesso inseriscono cambi di tempo improvvisi nei loro brani, questa caratteristica aumenta molto le quotazioni del disco. Non aspettatevi un lavoro banale, questo “Echoes of a nightmare” è un lavoro ambizioso che riserverà diversi spunti di riflessione agli amanti del power metal.

La prima “Into darkness” mostra immediatamente il carisma del gruppo svedese, una elaborata struttura ritmica sostiene le parti vocali senza mai scadere in refrain di facile presa. Ancora più ambiziosa “Icy plains” rimarca la tendenza ritmica della band nordica, qui i cambi di tempo si susseguono lasciando l’ascoltatore spiazzato, il risultato finale è davvero buono. La title track è una composizione fluida e possiede una forma più semplice, giustamente i Moonlight Agony vogliono colpire al primo ascolto e mi pare che in questa occasione ci siano riusciti. Il power lanciato di “Ceremony” si infrange sugli ottimi spunti ritmici posti saggiamente a spezzare i ritornelli. Il sound melodico di “Equilibrium” rimanda proprio ai Morifade, parlo di ottime strofe ricche di potenza che esplodono in rotornelli crescenti di impatto immediato. La velocità di “Ghost” è affidata a chitarre taglienti e oscure mentre le solite ottime linee vocali creano un bel refrain nel ritornello. La conclusiva “Vanished” è una suite ambiziosa che mostra la capacità compositiva di questi svedesi, il pezzo forse è un poco troppo allungato ma non annoia.

Non siamo di fronte a un esordio storico ma certamente i Moonlight Agony meritano l’interesse dei supporter della scena power europea. Certamente questi ragazzi non possono esssere classificati come la solita band power perchè possiedono carisma e personalità sufficienti per creare un sound tutto loro.

1. Into Darkness 06:44
2. Icy Plains 04:03
3. Echoes Of A Nightmare 04:57
4. Ceremony 05:03
5. Equilibrium 06:18
6. The Ghost 05:18
7. Moonlit Horizon 03:07
8. Vanished 07:57

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Genere:
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50