Recensione: Eden ?

Di Eugenio Giordano - 13 Luglio 2003 - 0:00
Eden ?
Band: Nemesis
Etichetta:
Genere:
Anno: 2003
Nazione:
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78

I Nemesis sono provenienti dall’Ungheria e con questo “Eden?” si presentano per la prima volta al mercato eurpeo proponendo un prog metal oscuro ed elegante che guarda lontano, superando le facili catalogazioni e i preconcetti artistici imperanti nella scena di oggi. Certamente debitori dello stile di gruppi europei come gli ottimi Poverty’s No Crime i nostri Nemesis cercano di avvicinarsi anche ai dettami dei primi Fates Warning ricordando da vicino gli statunitensi Magnitude 9 per certe soluzioni compositive. Se di prog metal bisogna parlare per inquadrare la musica dei Nemesis, è doveroso comunque ricordare come il gruppo possieda una solida base ritmica oscura e vibrante che si muove agilmente tra tempi alternati e cambievoli, mostrando una preparazione tecnica di tutto rispetto. I Nemesis riescono a non saturare in loro suono, ottima soluzione per altro, con infiniti passaggi ipertecnici che finirebbero per distogliere l’orecchio dell’ascoltatore con inutile prolissità e ridondanza sterile. Ben chiara nella mente del gruppo è l’efficacia delle melodie utilizzate per rendere ogni brano completo e accattivante, il gruppo dimostra una certa perizia nel dosare con eleganza le proprie energie e le atmosfere della loro musica. Così questi ungheresi sono arrivati al deal con la Sensory, etichetta di grande qualità e tradizione in ambito prog metal, che garantisce una produzione di alta caratura e una pulizia sonora degna delle uscite più imoprtanti del mercato discografico europeo.

Già dalla prima e molto convincente “Reality’s door” si afferra la capacità compositiva dei nostri, soprattutto la rapidità di focalizzazione del brano che risulta immediatamente efficace senza mai essere banale o prolisso, un incipit di grande rilievo. Più oscura e ritmata “Predestination” rimanda a lavori complessi e afascinanti come “Awake” dei Dream Theater oppure “Far off grace” dei tedeschi Vanden Plas, quindi avete compreso, una sezione ritmica potente e dinamica alla base di melodie vocali e chitarrisitche di grande impatto. Ancora un brano terso di oscurità e potenza “Four mirrors” risulta più ambiziosa delle precedenti sotto il profilo compostivo, più legata al progressive, presenta una esecuzione notevole sotto il profilo tecnico ma comunque sobria e snella. Più articolata la title-track possiede una forma suite elaborata e molto coraggiosa, i Nemesis non temono soluzioni più ostiche sebbene questo sia il loro lavoro di esordio, chiaramente questa scelta farà felice chi tra voi ama la musica complessa ed elegante. Dopo la strumentale “Faith” ecco “Eternal circle” con i suoi dieci minuti abbondanti proietta i Nemesis alle prese con una composizione elaborata, il risultato è certamente postivo ma la complessità del brano richiede comunque una serie di ascolti per poter essere pienamente apprezzata. Ancora molto efficaci, i Nemesis spezzano il disco con la dinamica e riuscitissima “Escape” che riporta il gruppo sulle soluzioni artisitche delle tracce iniziali, le migliori in definitiva, ottime melodie, ottima sezione ritmica e un brano di massimo spessore anche se non particolarmente lungo. Il disco si chiude con intelligenza, i nostri pescano nel folklore ungherese prendendo la canzome popolare “Viragenek” e trasformandola in una prova pianistica di grande emozione, peccato per il testo che certamente per noi risulta piuttosto ostico.

Per tirare le somme devo dirvi di aver veramente apprezzato questo lavoro, difficilmente una band agli esordi riesce a comporre un platter così maturo alla prima pubblicazione, in ogni caso vi consiglio di tenere d’occhio questo gruppo che per valore e talento potrebbe presto trovarsi a rivestire un ruolo di maggior rilievo all’inerno della scena europea. Mi pareva doveroso informarvi su una uscita come questa, soprattutto perchè non capita spesso di trovare band prog metal ungheresi di questo livello, sulla scena europea si stanno evidentemenete affacciando una serie di nuovi paesi e pubblico che per troppo tempo sono stati esclusi dai circuiti del metal che conta e che non possiamo continuare ad ignorare.

Tracklist:
1 Reality’s Door
2 Predestination
3 Four Mirrors
4 Eden?
5 Faith
6 Eternal Circle
7 Escape
8 Viragenek

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