Recensione: Embrace the Fury

Di Nicola Furlan - 7 Gennaio 2016 - 3:00
Embrace the Fury
Etichetta:
Genere: Thrash 
Anno: 2015
Nazione:
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68

Che bel dischetto “Embrace the Fury”! Al primo ascolto m’è sembrato di avere per le mani un piccolo “Kill ‘em All”, per la capacità che hanno i Nostri di mescolare velocità e melodia, sia a livello di riffing, sia a livello di sezioni soliste, ma pure un briciolo di “Fabulous Disaster” quando c’è stato d’arricchire la sezione ritmica di corroborante dinamica. Ovvio che, proprio ora, abbiate già pensato fra voi stessi: “Kill ‘em All”“Fabulous Disaster”? E avete ragione… Gli Shallow Ground sono una di quelle tantissime band che, povere di ispirazione, ma ricche di attitudine, non sono certo sulla scena per innnovarla. Amano suonare fottuto speed/thrash metal ‘alla vecchia’ e non si nascondono dietro finti orpelli, né tantomeno cercano di mascherare i limiti con produzioni artificiose. Si ispirano ai grandi e cercano di farlo nella miglior maniera possibile, senza paura di venir etichettati come banali cloni di Maestri immortali nemmeno lontanamente paragonabili. E così, non li etichetteremo!
L’ascolto di questi nove brani vi lascerà però tanto gusto, lo apprezzerete perché è genuino. È quello che ognuno di noi avrebbe fatto da giovane (e loavrebbe fatto bene!) sulla scia dell’entusiasmo e dell’energia che il thrash metal sa donare a chi lo rispetta. “Embrace the Fury” suona velocissimo, propone anche alcuni botta e risposta alle sei corde. Vive di pulsazioni dettate da un drumming aggressivo e senza tregua, ma paga pegno sui bassi a causa di una produzione assai deficitaria a livello di missaggio.
Anche la voce non è delle migliori ovvero, appare scadente quando cerca di essere troppo ‘interpretativa’. Il frontman Keith Letourneau non mostra spiccata ispirazione come possono aver fatto in passato grandi cantanti del thrash metal (si pensi a gente del calibro di Flemming Rönsdorf, Steve Souza o Coburn Pharr), ma azzarda comunque una certa elasticità che, ahimé, non dà il risultato sperato. Suggeriamo di concentrarsi solo sulle vocal aggressive lasciando da parte ogni slancio creativo…
Bella la copertina, classica, ma rispetto a molte altre del genere attualmente in circolazione risulta essere curata.
In definitiva, con “Embrace the Fury” gli Shallow Ground incasellano nella loro discografia un gioiellino di thrash metal ‘old-school’ piacevole da ascoltarsi, anche più volte, senza annoiarsi dopo i primi dieci minuti. Sembra facile, ma suonare del genuino thrash metal, ancora oggi, dopo aver assaggiato nel tempo capolavori di innovazione come quanto proposto negli anni da gente come Nevermore,Vektor o Gojira (giusto per citarne alcune), non è impresa facile. Gli Shallow Ground ci sono invece riusciti e ci permettiamo di consigliarvi di darci un ascolto, augurandoci di non aver fallito nel suggerimento.

Nicola Furlan

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