Recensione: End of Silence

Di Eugenio Giordano - 9 Maggio 2004 - 0:00
End of Silence
Band: Dreamscape
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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70

Dopo lunghi anni di silenzio tornano sulle scene i tedeschi Dreamscape, una delle più promettenti prog band della scorsa decade, forti di un nuovo contratto con Massacre Records i nostri hanno realizzato il miglior disco della loro storia, un lavoro che gli permetterà di riportarsi in carreggata dopo cinque anni di silenzio e di assenza dal mercato discografico.

I Dreamscape sono sempre stati una band molto ambiziosa e tecnicamente preparata, in passato sono stati penalizzati dalla scarsa promozione offerta dalla Rising Sun e hanno finito per essere sommersi nel marasma della scena europea insieme a tante ottime band del recenete passato. Io i Dreamscape non li avevo dimenticati, mi era piaciuto moltissimo il loro precedente “Very” e ho sempre sperato in un ritorno della band tedesca finchè finalmente non ho avuto tra le mani questo “End of silence”. La band ha puntato su un sound elaborato e veramente molto ambizioso, ogni composizione presente su questo disco si basa innegabilmente su un faticoso lavoro di song writing che ha richiesto il massimo impegno di tutta la band. Le canzoni di “End of silence” sono complesse e raffinate, questo disco è indirizzato agli amanti del prog metal tecnico che hanno a cuore soluzioni di non facile assimilazione e decisamente tecniche. La produzione del disco è esemplare, la sezione ritmica dei Dreamscape appare dinamica e fluida senza mai eccedere in velocità, o scadere in soluzioni ripetitive che finirebbero per allungare inutilmente le canzoni annoiando l’ascoltatore. Il senso melodico, a volte romantico, dei Dreamscape è rimasto inalterato dopo tutto questo tempo, la band tedesca ha questa particolare capacità di generare melodie avvolgenti dal sapore vagamente malinconico rendendo ogni brano un piccolo capolavoro di gusto e composizione. Solo i Royal Hunt dei tempi migliori riuscirono a comporre prog metal di questa fattura e chi tra voi ama il genere in questione farebbe bene a segnarsi il nome dei Dreamscape in modo da procurarsi questo disco.

Il disco è aperto dalla genialità compositiva di “Clockwork” una severa lezione di tecnica e talento, un riffing oscuro e dinamico si alterna con equilibrio a melodie vocali di massimo gusto, improvvisamente il brano viene spezzato da rallentamenti affidati alle tastiere generando un risultato maiuscolo. Con “Short time news” la band tedesca si avvicina allo stile dei compatrioti Lanfear, ancora grandi ritmiche di chitarra irrompenti vengono spezzate da melodie vocali raffinatissime che non potranno deludere chi tra voi ama soluzioni ambiziose ed eleganti. I Dreamscape vogliono esagerare e coraggiosamente firmano una traccia di ventuno minuti di durata intitolata “The end of the light”, si tratta di un disco nel disco, la band concentra tutte le sue caratteristiche sonore dando prova di grande capacità e tecnica senza mai ripetersi o apparire prolissa. Più diretta ed energica “All I need” concentra un un breve lasso di tempo una successione impressionante di riff rivelandosi una canzone molto elaborata sebbene sia meno ambiziosa rispetto alle precedenti. Classicamente progressiva e coraggiosa “Silent maze” mostra la maturazione compositiva del gruppo tedesco grazie a strutture ritmiche decisamente eccentriche che comunque lasciano spazio alle ottime melodie vocali che sovrastano tutto il lavoro della band. Le coordinate sonore di “Flow” ricordano le soluzioni degli ottimi Vanden Plas di “The god thing” sebbene i nostri Dreamscape sembrano meno oscuri e sperimentali. Una nuova prova di tecnica e spessore artistico si concretizza sulle note di “Mare than”, una nuova perla di questo “End of silence” e semplicemente definibile come una canzone perfetta. Più eccentrica ma comunque molto convincente e graffiante “Infected ground” non perde l’energia delle canzoni precedenti e si dimostra un brano complesso e di difficile assimilazione. La conclusiva “You don’t know me” riporta la band tedesca al prog metal dinamico e potente delle precedenti, ancora ottime melodie vocali risultano vincenti nell’architettura del pezzo.

In breve questo “End of silence” è un disco che merita grandi attenzioni e responsi, i Dreamscape non sono gli ultimi arrivati sul mercato e hanno firmato un disco di massimo spessore. Mi rendo conto che siete sommersi di uscite discografiche ma questo lavoro merita di essere ascoltato veramente.

1 Clockwork
2 Short time news
3 The end of light
4 All I need
5 Silent maze
6 Flow
7 More than
8 Infected ground
9 You don’t know me

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