Recensione: End Vs Beginnig

Di Daniele D'Adamo - 14 Giugno 2015 - 20:04
End Vs Beginnig
Band: Rise To Fall
Etichetta:
Genere: Death 
Anno: 2015
Nazione:
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73

A tre anni di distanza di “Defying The Gods”, gli spagnoli Rise To Fall provano nuovamente a scuotere le coscienze con il loro cosiddetto ‘modern melodeath’. L’arma a disposizione per tale obiettivo s’intitola “End Vs Beginnig”, terzo full-length della formazione capitanata da Hugo Markaida, autore di tutte le canzoni nonché prelibato chitarrista solista.

Rispetto a lavoro precedente, lo stile della band non ha subito grandi stravolgimenti, mantenendo inalterato quel sapore metallico che caratterizza le sonorità *-core. Giusto per giustificare quel ‘modern’ che connota il supposto stile dei baschi. In realtà, Markaida e i suoi compagni di avventura, sempre gli stessi, hanno spinto con più foga sull’acceleratore, tornando – forse – alle radici primigenie del loro sound. Improntato, non è un segreto, sul death melodico di estrazione scandinava.

Un sound meravigliosamente al passo con i tempi in tutto e per tutto, grazie all’indubbia preparazione e professionalità sia dei cinque musicisti, sia dei… rinforzi, sia degli specialisti alle consolle: Jacob Hansen, missaggio e masterizzazione presso gli Hansen Studio (DE); Pedro J. Monge, registrazione e produzione ai Chromaticity Studios (SPA). Stabilendo, con ciò, lo status di riferimento di chi intende ripercorrere le orme dei Nostri.  

Assieme a questa evoluzione che ha determinato la creazione di un sound assolutamente perfetto in ciascuna delle sue componenti, anche minori, la sensazione prevalente è che Markaida non sia riuscito, nemmeno stavolta, a fornire alla sua creatura il quid necessario per stampare “End Vs Beginnig” quale migliore realizzazione dell’anno in ambito death metal melodico. La continuità di scrittura è senz’altro migliorata giacché, da “End Vs Beginning” a “Sustention”, non ci sono né cali di tensione né filler riempi-tempo. Anzi, le melodie, mai stucchevoli, si mantengono costantemente su alti livelli sia grazie ai soli di chitarra, sia alle delicate pennellate dipinte dai tasti delle keys di Alessio Neroargento.     

“End Vs Beginnig”, peraltro, mostra una varietà compositiva piuttosto vivace, giacché accanto alle ‘classiche’ song da metal melodico (“Parasites”), compiano all’improvviso delle grandinate di piombo fuso sulla collottola (“The Threshold”), abilmente dirette al bersaglio da uno dei migliori interpreti del genere, Dalay Tarda, per via del suo approccio molto, molto aggressivo e ruvido, scabro, alle linee vocali; senza per ciò andare mai sopra le righe. Amalgamando senza macchia e senza errore la sua interpretazione alla parte prettamente musicale.

Allora, per comprendere perché “End Vs Beginnig” non decolli, è sufficiente ascoltare la già menzionata “Sustention”. Brano che racchiude a sé un delicato segmento acustico, ancorché breve; un bridge d’acciaio dalla durezza impressionante e un refrain ‘magico’. Di quelli che provengono direttamente da quel posto laggiù, dove nascono i sogni più dolci, commoventi e struggenti. Una canzone da ascoltare infinite volte, e che non stancherà mai. Un capolavoro.

Peccato per i Rise To Fall, episodio unico, quest’ultimo, in “End Vs Beginnig”.

Daniele “dani66” D’Adamo

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