Recensione: Enigma

Di Tiziano Marasco - 29 Aprile 2013 - 4:35
Enigma
Band: Aeon Zen
Etichetta:
Genere:
Anno: 2013
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
55

Gli Aeon Zen, band britannica che gravita attorno alla carismatica figura di Rich Hinks, sono oramai giunti al terzo full-length in appena 4 anni. Se però A Mind’s Portrait e The Face of the Unknown erano usciti con scarto di tempo minimo l’uno dall’altro, questo nuovo enigma ci giunge dopo una pausa di ben tre anni. Una pausa che potrebbe lasciar intendere evoluzioni e maturazioni.

Bisogna dire che indiscutibilmente questa nuova prova porta moltissima carne al fuoco, pur tuttavia lascia spazio a diverse ombre. C’è da dire infatti che i nostri attingono a quasi tutto lo scibile progmetallico (ben diverso dallo scibile rock progressivo) dal 1990 ad oggi e lo mescolano in maniera assai disomogenea, riuscendo a creare peraltro strutture assai complesse a dispetto del minutaggio contenuto dei nove pezzi.

Bisogna però anche dire che il mescolamento di influenze non porta alla nascita di nuove forme espressive bensì, spesso e volentieri, ad una giustapposizione di parti influenzate, in maniera oscenamente discernibile, da questo o quel mostro sacro del progmetallo. Tralasciamo gli episodi più bui come Artificial soul, dal songwriting banalotto che manco i Dream theater di A rite of passage. Tralasciamo Turned to Ash, che potrebbe essere fatta tranquillamente dagli Ashent o da qualsiasi altra prog metal band italica.

Concentriamoci piuttosto sulle cose positive. In primis Divinity, che arricchisce la classica canzone prog metal con sontuosi sconfinamenti nel mondo del grind. Ricordiamo sicuramente Seven Hills, placida, suggestiva, atmosferica, tutta tastiere e sax. Ricordiamo Warning, sicuramente il pezzo migliore del disco, non fosse che con buone probabilità è stato scritto da DevinTownsend (con cui la band è stata in tournée). Già, perché la riproposizione degli stilemi che hanno reso grande il genio di Vancouver è qui talmente pedissequa (perfino il cantato) da lasciare sconcertati. Warning potrebbe tranquillamente essere spacciata per bonus track di Terria o di Ocean Machine e non noteremmo assolutamente che si tratta di un pezzo scritto da un altro gruppo. Ricordiamo infine Downfall, pezzo conclusivo mutevole che varia con ottima padronanza e ritmo e umore. Questo potrebbe essere il sentiero giusto da percorrere per gli Aeon Zen e anzi, se il prossimo disco fosse composto da sei o sette canzoni di questo tipo avrebbe buone possibilità di lasciarsi ricordare.

In sostanza abbiamo tra le mani un disco che si prefigge grosse ambizioni ma non è in grado di concretizzarle appieno e pertanto assai difficilmente potrà lasciare traccia nei nostri nervi acustici. Sia ben chiaro, non è fatto male. Ma piuttosto che un album di un gruppo con una sua identità l’impressione è quella di ascoltare una cover band e nella consapevolezza di poterci masterizzare una compilation con Angra, Dream Theater, Enchant e Devin Townsend Project non sentiremo troppo la mancanza di questo Enigma.

Tiziano “Vlkodlak” Marasco

Discutine sul topic dedicato prog

Ultimi album di Aeon Zen

Band: Aeon Zen
Genere: Progressive 
Anno: 2021
70
Band: Aeon Zen
Genere:
Anno: 2013
55