Recensione: Enough Rope

Di - 5 Febbraio 2012 - 0:00
Enough Rope
Band: Vain
Etichetta:
Genere:
Anno: 2011
Nazione:
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56

Davy Vain e la band che porta il suo nome sono in giro dal lontano 1985 e, a ben guardare, il nuovo Enough Rope non si discosta affatto dalle sonorità in voga a quell’epoca. Per chi non li conoscesse, infatti, i Vain sono autori di un hard rock dall’alto tasso sleaze/glam. D’altronde proprio il buon Davy fu parte integrante della corrente dell’epoca, quindi aspettarsi qualcosa di completamente diverso da lui sarebbe stato quantomeno difficile.

Analizzando la storia della band, si può notare come a cavallo tra la fine degli anni ’80 e l’inizio del decennio successivo, i Vain abbiano goduto di un discreto successo, il quale è stato però forzatamente ridimensionato dalla nota ondata grunge. Tra silenzi più o meno prolungati della sua band madre il buon Davy ha avuto anche l’occasione di far uscire un disco da solista e di lavorare come produttore negli ambiti più disparati (nel suo curriculum compaiono nomi come quelli di Christina Aguilera e dei Death Angel). Resuscitati dal limbo del dimenticatoio, i Vain tornano a far sentire la propria voce a partire del 2009 con susseguirsi di date che sfociano in un tour europeo vero e proprio.

Arrivando ai giorni nostri, Enough Rope rappresenta la sesta uscita su lunga distanza della band e, come già detto, non porta con sé grandi novità. Il tutto si potrebbe riassumere in un buon bilanciamento tra pregi e difetti, soprattutto a livello di sound. Partire dai primi è quantomai doveroso in quanto è giusto sottolineare che, quando vogliono, i Vain sanno scrivere ottime canzoni. Ecco quindi che emergono dalla tracklist brani come Triple X, Cindy, Worship You e Treasure Girl, piccole gemme di hard rock anni ’80 le quali, esclusa la ballad citata per ultima, hanno in comune un approccio che esula dal classico mid tempo quadrato in stile Ac/dc.
Infatti, parlando di ritmi rallentati è impossibile non citare l’opener Greener piuttosto che la celebrativa Vain come esempi di pezzi privi di quel mordente che dovrebbe caratterizzare il rock in tutte le sue molteplici forme. Se la fantasia nel riffing non è certo il punto di forza della band, non lo è nemmeno il bilanciamento dei suoni, i quali risultano troppo spesso esageratamente favorevoli alla sola voce del cantante, lasciando nelle retrovie il resto del gruppo.

Insomma, tra alti e bassi ne scaturisce un lavoro non così piacevole come dovrebbe in quanto presenta troppi passaggi a vuoto per convincere fino in fondo. La prevedibilità della formula compositiva del quintetto non gioca, a conti fatti, alcun ruolo nel declassare Enough Rope ad un livello decisamente inferiore rispetto al debutto No Respect (1989), ma è pur vero che alla lunga il tutto stanca e non bastano i pochi pezzi validi a risollevare le sorti dei Vain odierni.

Se solo Davy e soci si mettessero in testa di fare ciò in cui riescono meglio, cioè canzoni veloci dai grandi ritornelli, ne verrebbe fuori sicuramente qualcosa di buono, o almeno migliore rispetto al presente disco. Peccato.

Andrea Rodella

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Tracklist:
1 – Greener
2 – Triple X
3 – Hot Stage Lights
4 – Stray Kitten Burns
5 – Cindy
6 – Treasure Girl
7 – Enough Rope
8 – Solid Gold
9 – Distance Of Love
10 – Vain
11 – Worship You

Lineup:
Davy Vain – Vocals & Guitar
Jamie Scott – Guitar
Danny West – Guitar
Ashley Mitchell – Bass
Tommy Rickard – Drums

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