Recensione: Ensiferum

Di Enkidu - 22 Settembre 2001 - 0:00
Ensiferum
Band: Ensiferum
Etichetta:
Genere:
Anno: 2001
Nazione:
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93

Primo album di questo gruppo Finlandese…e che album!!! Gli “Ensiferum” sono una delle più belle novità nell’ambito del death/power/folk/viking metal degli ultimi anni e si presanto con un sapiente mix di vari generi espressi al loro massimo potenziale. La linea melodica principale è indubbiamente quella dei Children Of Bodom, metal veloce, potente e con un cantato quasi growl eccezionale, ma in tutto questo troviamo parti folk/viking che ricordano molto da vicino i grandiosi Mythotin o anche i Finntroll, poi ci sono parti quasi power in stile Blind Guardian il tutto condito da un death melodico evocativo e affascinante.

Tutto l’album presenta una serie di canzoni di notevole ispirazione e con un sound potente e ben miscelato tra spezzoni frenetici e lenti intermezzi folk, il cantato di Jari Mäenpää è sublime, non un growl esagerato in cui non si capisce una singola parola, ma una giusta miscela con parti cantate aggressive pezzi normali che danno un tocco particolare all’opera. Il gruppo inoltre si presenta con dei painting in stile tribale, senza le esagerazione di bianco e nero di alcune band, che danno un tocco veramente vichingo al loro aspetto.

L’album parte con un “Intro” folk di notevole impatto che ci lancia nella frenetica “Hero in a Dream“, canzone aggressiva, veloce e distruttiva, con la batteria che rulla all’impazzata e dei riff di chitarra potenti e graffianti che procedono sopra ad una melodia di fondo epica e trascinante. Si passa quindi a “Token of Time” che parte con un riff di chitarra maestoso e che ci presenta un death melodico stupendo con un ritmo cadenzato e inserti folk lungo tutta la canzone. Altro piccolo gioiello è “Guardians of Fate” che parte in modo un pò anomalo e che ci presenta la canzone con il ritornello più melodico dell’intero album, vi rimarrà impresso per molto tempo: “Those who travelled far away from home, they’ll never return, and those who crossed the seas of hope, they all will burn!!!!”.

Si passa quindi a “Old Man” che inizia con un riff di chitarra cupo e pesante, quasi doom, e che ci porta nella canzone più cupa è angosciante del disco, con un ritmo sempre cadenzato e profondo. Segue “Little Dreamer” che continua il cadenzato della canzone precedente per poi passare a dei riff ben più vivaci che si alternano a parti cupe e cattive con una batteria che rulla da paura seguita dall’ottima chitarra di Markus Toivonen, bellissimo lo stacco attorno ai 2:40. Troviamo quindi “Abandoned” che parte granitica e violenta per passare ad una canzone melodica con riff potenti e un cantato meno growl rispetto agli altri brani, bellissimo il riff centrale di chitarra e il testo della canzone.

L’ottava canzone è “Windrider“, subito potente è forse la canzone più grintosa dell’album con un ritornello epico e aggressivo come pochi. Dopo si trova “Treacherous Gods” che attacca con un intro di chitarra melodico e soave per poi scaraventarci contro il muro sonoro della canzone con una singola frase “The Land Is Silent… Before The Storm!”, e qui inzia la tempesta con un altra maestosa canzone che ci propone epicità aggressiva allo stato puro. “Eternal Wait” parte con un solo di chitarra acustica che ci apre quello che è il pezzo lento (ma non meno aggressivo) dell’album, anche qui un testo stupendo per una canzone triste e drammatica. La battaglia continua con “Battle Song“, un’altro impressionante muro sonoro che ci trasmette tutta la violenza di una battaglia e il suo epico canto di vittoria. L’album si conclude con “Goblin’s Dance“, in cui si mescolano le parti meno melodiche dell’album con notevoli interludi folk.

Cosa dire di questo album se non che è qualcosa di maestoso, un debutto spaventoso per questa band finlandese, spero che continueranno così nella loro carriera perchè ci hanno presentato un mix musicale veramente eccezionale e che lascia il segno nel panorama metal europeo.

Come prima produzione è un lavoro impressionante che lascerà soddisfatti e anche un pò sorpresi gli amanti del genere. Non ci resta che aspettare i loro nuovi lavori e goderci questo capolavoro che gia ci hanno regalato.

Tracklist:

1. Intro
2. Hero in a Dream
3. Token of Time
4. Guardians of Fate
5. Old Man
6. Little Dreamer
7. Abandoned
8. WindRider
9. Treacherous Gods
10. Eternal Wait
11. Battle Song
12. Goblin’s Dance

Written by David “Enkidu” Bossi

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