Recensione: Eternal

Di Matteo Bovio - 1 Agosto 2003 - 0:00
Eternal
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Anno: 1995
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88

Difficile inserire questo lavoro nella discografia dei Malevolent Creation, impossibile stilare una classifica e porlo al primo, quarto, decimo posto… Sicuramente non un classico nel senso proprio del termine, ma con altrettanta certezza un lavoro stupendo, degno di essere menzionato tra le grandi opere del Death metal degli anni ’90. Come più volte ho detto, la grande capacità di questo gruppo è stata quella di dare un’impronta diversa ad ogni loro lavoro. In questo caso quello che hanno saputo ricreare con grande maestria è stato il feeling cupo, oppressivo, e unirlo alle sfuriate tipiche quando si parla di Brutal. “No Salvation”, prima traccia del cd, è una sorta di dichiarazione d’intenti, con la quale lasciano subito intravedere le atmosfere e i contenuti di questo album.

E’ uno stacco di batteria al fulmicotone che apre “Blood Brothers”, traccia alla quale mi sento particolarmente legato, in quanto mi ha fatto conoscere questa stupenda band. E fino a qua il gruppo preferisce viaggiare su tempi non eccessivi, salvo qualche sprazzo di violenza che si placa abbastanza in fretta. Dalla pesantezza ritmica di questa canzone possiamo poi passare a “Living In Fear”, nella quale il gruppo da libero sfogo alle proprie doti tecniche. Ma le vere delizie partono con “Enslaved”, la prima di una serie indimenticabile. Torniamo ancora una volta su quei riff tanto dolorosamente partoriti, a tutto adatti fuorchè ad un easy-listening, così lontani dall’asetticità di un certo Brutal moderno, in cui mille note non riescono ad essere espressive neanche la metà rispetto a quanto sia lecito aspettarsi.

Cresce ancora l’intensità con “Alliance Of War”, sicuramente una delle canzoni più particolari dell’album, in cui nella prima parte la memoria sembra voler tornare ai tempi di Retribution. Ma quelli erano altri tempi, Eternal significa altro, e non c’è tempo per la malinconia. E’ un modo di suonare Death metal molto più maturo, più riflessivo, che nella sua smorzata violenza trova comunque modo di soddisfarci, di regalarci qualcosa che altri loro colleghi neanche hanno saputo immaginare. Perchè anche nella classicissima “The Breed”, penultima traccia, ci è dato modo di stabilire la linea di demarcazione tra chi ha stile e chi no, chi impugna gli strumenti per dar vita a materiale sincero e originale, e chi rimarrà sempre confinato nei canoni di un genere e di un modo di suonare.

La chiusura è esemplare: “To Kill”, aggressiva come non mai, una voce filtrata che si alterna al classico growl per aggiungere potenza ulteriore dove già ce n’era in abbondanza. Un’ottima canzone che va a chiudere un ottimo album, nel quale poche veramente sono le pecche riscontrabili. Manca forse un pezzo che risalti rispetto agli altri, ma questo è anche un bene, visto che tutto il cd viaggia costantemente al di sopra della media. I suoni di batteria potevano essere meglio curati, ma questo passerà in secondo piano dopo i primissimi ascolti. Eternal è un album coraggioso, dove le parti di velocità pura sono, benchè fortemente presenti, limitate e ben calibrate. Insomma, un altro capitolo nel quale i Malevolent Creation hanno saputo riproporsi senza stravolgersi, eppure aggiungendo qualcosa, ribaltanto le aspettative, e, non da ultimo, mettendo ancora in tavola tanta qualità. Non obbligatorio, non fondamentale da un punto di vista “storico”, ma comunque eccezionale e, a modo suo, irripetibile.
Matteo Bovio

Tracklist
01. No Salvation
02. Blood Brothers
03. Infernal Desire
04. Living In Fear
05. Unearthly
06. Enslaved
07. Alliance Of War
08. They Breed
09. To kill

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