Recensione: Eternally

Di Eugenio Giordano - 15 Settembre 2003 - 0:00
Eternally
Band: Wonderland
Etichetta:
Genere:
Anno: 2003
Nazione:
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75

Alcuni di voi potrebbero chiedersi cosa distingua e differenzi le decine di band che oggi in Italia suonano power metal, molti nemmeno cercano di dare una risposta a questa domanda limitandosi a bollare decine di band come cloni di nomi altisonanti o band copia delle quali non vale la pena seguire le tracce. Mi piace la gente che critica il power, mi piacciono quei discorsi sulle canzoni tutte uguali, sui cantanti castrati, sull’inutilità di certe band, ebbene in questo marasma di critiche e di facili sentenze è davvero bello scoprire che certe volte i dettagli fanno la differenza, questo è il caso dei Wonderland. Cosa distingue i Wonderland dal resto del panorama power metal italiano? Una tonnellata di classe. Io posso dire di conoscere l’intero movimento power tricolore e di certo i Wonderland sono la band più elegante, raffinata e nobile che mi sia capitato di ascoltare nell’ultima decade, senza eccezioni. Non è un caso se Frank Andiver, personaggio leggendario del metal italiano, ha concentrato molte delle sue attenzioni in questo progetto, al suo finco gli ottimi Alexx Hall e Vic Mazzoni rispettivamente alla voce e alle chitarre, poi Andrea Torricini anche lui ormai notorio bassista glorificato dalle esperienze con Shadows of Steel e Vision Divine. Con questa line-up i Wonderland hanno sfornato un mini-cd e un platter omonimo conquistandosi una discreta platea tra addetti ai lavori e non solo, non sono esplosi come altri prima di loro, ma se parli dei Wonderland noti sempre un coro di consensi e di considerazioni positive, non è casuale tutto questo. Aspettando il nuovo cd “follow me” ecco arrivare questo mini “eternally” curato sotto ogni aspetto tecncico, come al solito ben prodotto a livello sonoro e molto efficace sotto il profilo grafico. La prima “eternally” entra di diritto tra i brani migliori del gruppo, un mid-tempo sostenuto dall’incedere dinamico, basato su splendide linee vocali e melodie elegantissime vagamente progressive, ottimo il lavoro combinato di tastiere e chitarre mai pesantissime ma sempre fluide e avvolgenti, insomma in una parola: i Wonderland. La seconda “follow the end” è uno slow tempo dal sapore romantico e minore, i tempi si dilatano e il ritmo rallenta, quello che colpisce è l’ottima prestazione vocale e l’impiego di tastiere davvero intelligente. Guardate sull’enciclopedia alla voce “canzone power perfetta” probabilmente ci troverete “the call of the dawn” che a mio avviso è un capolavoro di composizione fatto e finito, ritmi veloci, chitarre potenti e graffianti affiancate e tastiere dinamiche, le linee vocali del ritornello sono enfatiche e decisamente ispirate, questo è il power come lo sanno fare gli italiani! Andiamone fieri. Il mini si conclude con la cover dei canadesi Sword, parlo di “children of heaven”, che viene riproposta dai nostri in chiave “wonderland” ma senza snaturarne l’ossatura centrale, il mood epico del brano originale è quindi garantito in pieno. Aspettando l’arrivo del prossimo “follow me” credo che i Wonderland abbiano regalato al loro pubblico l’ennesima prova di talento e classe, per tutti coloro che pensano di non potersi sprecare nell’ascolto di power metal band italiane forse è l’ora di tenere la bocca chiusa e usare maggiormente le orecchie.

1 eternally

2 follow the end

3 the call of the dawn

4 children of heaven

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