Recensione: Evil Mind

Di Claudio Casero - 30 Luglio 2007 - 0:00
Evil Mind
Band: Revenant
Etichetta:
Genere:
Anno: 2006
Nazione:
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74

I maceratesi Revenant, band nata nel 2005 dalle ceneri dei Raven Of Fire composta da Alessandro (voce e basso), Allen (chitarre), D.Mad (chitarre) e Manuel (batteria), ci propone il loro primo demo intitolato “Evil mind”, un lavoro che pesca qua e là sia dal thrash metal che dall’heavy classico con qualche fuggente puntata nel death.

L’opener “Evil mind” è una potente mazzata per i nostri poveri padiglioni auricolari; i riff pesanti e potenti sprizzano una notevole dose di energia aumentata dalla voce di Alessandro rauca al punto giusto che non manca di certo di far provare emozioni, ricordando, in alcuni momenti, quella dello statunitense Chuck Billy.
Con “Holy inquisition” cambiamo leggermente tiro grazie ad un brano decisamente più incisivo che riesce ad unire riff alla Iron Maiden con momenti maggiormente thrash americano, il tutto completato da una linea vocale studiata nei minimi particolari che dona maggior potenza al tappeto musicale creato dagli strumenti.
Un mezzo passo falso è invece rappresentato da “Tears of my soul”, canzone decisamente meno ritmata rispetto alle altre. Il brano in questione non è di certo brutto ma non riesce a convincere appieno soprattutto per la voce di Alessandro che non sembra essere portata per le parti melodiche e pulite; essa infatti migliora decisamente con il crescere della sue enfasi diventando più che accettabile.
Il demo si chiude con “Even hell isn’t safe”, un brano di heavy metal classico di grande impatto sotto tutti gli aspetti. Le sei corde di Allen e D.Mad dialogano in maniera molto piacevole accompagnate da una sezione ritmica che sa il fatto suo. Si tratta di un brano che riesce a convincere fin da un primo sommario ascolto, pur non essendo né banale né troppo ovvio, benché lo stampo Maiden si senta molto calcato soprattutto negli assoli.

Questo “Evil mind” è quindi sicuramente un buon biglietto da visita da parte dei Revenant che riescono tutto sommato a convincere nonostante alcuni errori che però passano inosservati se riguarda il complesso. La band ha parecchie idee valide , alcune delle quali però devono essere sviluppate con maggiore attenzione nei particolari; è questo che distingue un buon cd da un lavoro eccellente.

TRACKLIST:
1. Evil mind
2. Holy inquisition
3. Tears of my soul
4. Even hell isn’t safe

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