Recensione: Fear Gave Us Wings

Di Matteo Bovio - 13 Gennaio 2005 - 0:00
Fear Gave Us Wings
Band: Sayyadina
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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75

Premessa d’obbligo: benchè ci troviamo di fronte a un debutto, i Sayyadina non sono un gruppo di novellini al primo approccio con la musica estrema. Trattasi infatti di un progetto che coinvolge personaggi già attivi in gruppi del calibro di Nasum, Birdflesh, Retaliation, General Surgery e altri ancora. Già attivi da qualche anno, arrivano finalmente a proporsi con l’atteso full-lenght che, diciamolo subito, è addirittura al di sopra delle aspettative. Senza rimanere all’ombra dei suddetti gruppi, i nostri si propongono, con queste 19 velocissime tracce, come una delle nuove sorprese provenienti dalla Svezia.

Prodotti simili non sono certo una novità, ma questo si differenzia dal marasma delle uscite grazie all’unione di un’ottima prestazione esecutiva con un’ispirazione mai sotto tono. Crust / Grind tiratissimo, senza compromessi, suonato con un occhio di riguardo per la velocità, ma curato in ogni sua sfaccettatura, senza lasciare nulla al caso. Su tutti fa un’ottima figura Adde Mitroulis, con una prestazione alla batteria allucinante: ritmiche essenziali ma suonate a velocità sovraumane, che colpiscono per la precisione d’esecuzione; elemento questo non certo trascurabile, che rende i brani taglienti e incisivi come altrimenti non sarebbe stato possibile. Dimenticatevi infatti l’approssimazione tipica di tanti lavori analoghi: i Sayyadina non compiono miracoli di tecnica, ma quel che suonano lo suonano senza sbavature e con una grinta nettamente al di sopra della media.

Fin dalla prima “18 Hrs” si possono udire echi dei Retaliation di Violence Spreads Its Drape, in particolare per quanto concerne le chitarre: le rasoiate a corde aperte e la scelta sonora che mette in evidenza le parti più taglienti rimandano all’impatto immediato dei loro connazionali. Se possibile questo lavoro è però ancora più intenso; forse un attimo meno estremo, dai passaggi più accessibili, ma le continue sfuriate di batteria suggeriscono un andamento impressionante, una carica al di fuori della norma.

Il livello delle canzoni è molto equilibrato; non ci sono punti morti, anzi, il livello sembra andare in crescendo col terminare del Cd. Le perle da segnalare sarebbero davvero tante, ma ne citerò solo alcune. Innanzitutto “Blind Och Dov Eller Bara Dum I Huvet?“, una traccia con virate Hardcore che non fanno che aggiungere ulteriore potenza. Stupendi gli stop’n’go rapidissimi, e molto bello, pur nella sua semplicità, il lavoro delle chitarre. Breve lezione di violenza invece con “Sick Of This World“, una sparata nella quale la metrica del cantato scandisce e sottolinea la rapidità d’esecuzione del pezzo. Infine una piccola menzione a “Enjoy The Silence (While You Can)” per il suo groove molto old-style; una piccola citazione al Crust di fine ’80 / primi ’90, sempre presente come punto di riferimento ma in questa occasione particolarmente marcato.

Ottima la scelta di isolare in brevi sparate i momenti tipicamente Grind, come “Proffs Pa Latsas“: a episodi simili si preferisce un approccio più variegato e mobile, nonchè più sobrio. Per questo consiglio Fear Gave Us Wings anche a chi non è amante del Grind più puro: penso che con la loro formula i Sayyadina abbiano trovato il modo di soddisfare appieno sia gli ascoltatori più intransigenti sia, in parte, il pubblico meno avvezzo a queste sonorità. Il tutto senza cedere a deludenti compromessi: se il lavoro suona così fresco è merito dell’ispirazione che permea tutte le 19 tracce, prive di stupidi riempitivi o di inutili pause. Un full-lenght dall’intensità disarmante, che lascia intravedere grandi cose nel futuro di questa band. Nati come side-project, i Sayyadina si sono dimostrati una delle realtà più concrete in una scena, quella svedese, in cui la concorrenza è consistente. Amanti della velocità senza limiti, avete di che abbuffarvi.
Matteo Bovio

Tracklist
01. 18 Hrs
02. Dear Diary
03. The Holy War
04. All This Fear
05. Under Ondskans Pupill
06. Homegrown Terrorism
07. Blind Och Dov Eller Bara Dum I Huvet?
08. Losing Faith
09. Civilized Control
10. Neglected
11. Proffs Pa Latsas
12. Sick Of This World
13. Turned Inside Out
14. Three Strikes
15. The Loss
16. Oppression
17. Bent Out Of Shape
18. Enjoy The Silence (While You Can)
19. Med Livet Som Insats

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