Recensione: Feast For The Hated

Di Davide Iori - 20 Agosto 2008 - 0:00
Feast For The Hated
Band: Imagika
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
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71

Nati nel lontano 1993 e falcidiati da numerosi cambiamenti di line-up nel corso degli ultimi sette / otto anni gli Imagika si

ripresentano ancora una volta sulle scene grazie all’aiuto di Locomotive Records, la quale permette loro di realizzare Feast for the

Hated, un disco che potremmo definire come un “ennesimo debutto” per un combo che non è ancora riuscito a fare il salto di qualità nè a

trovare una continuità nella sua attività musicale. Seppure calchino le scene oramai da quindici anni i nostri riescono a sfornare una

musica di stampo molto moderno che sembra avere molto da spartire con quella dei Rage, ma anche con la scena italiana più recente, in una commistione tra melodie power metal e ritmiche thrash oriented che non riesce a lasciare indifferenti. Caratteristica principale dei pezzi che ci vengono presentati è la loro capacità di suonare al contempo aggressivi e positivi dal punto di vista delle sensazioni trasmesse: dopo qualche ascolto si comincia quindi ad apprezzare una proposta che non cade nella tentazione del ritornello facile e dunque scontato, proponendo sempre soluzioni di impatto e coinvolgenti, ma non per questo semplici o prevedibili.

Si comincia subito aggressivi con Waking a Dead Man e Your Creator, canzoni che potrebbero trarre in inganno se ascoltate

superficialmente portando l’ascoltatore a pensare di trovarsi di fronte ad un disco di matrice quasi Thrash Death. La realtà è che N.

Skinner si giostra su vari registri timbrici, passando dall’aggressività di uno screaming che costituisce il passo successivo al tipico

cantato di Peter “Peavy” Wagner fino agli acuti vecchia scuola che danno appunto quella vena power di cui si è parlato in precedenza.

Ecco, vecchia scuola: bisogna sottolineare il fatto che gli Imagika, pur realizzando un lavoro al passo coi tempi, prodotto utilizzando

le ultime tecnologie e suonato come gli standard odierni richiedono, rimangono una band nata nei primi anni novanta e dunque non si

staccano da una concezione musicale matura che ha nel chitarrismo il suo maggior pregio: le sei corde sono sempre in primo piano con

riff complicati ed assoli in quasi ogni pezzo. Naturalmente non abbiamo un Victor Smolsky a tenere banco con i suoi exploit da guitar

hero, dobbiamo accontentarci di un po’ meno, ma non si può evitare di dire che le asce in questo disco eseguano il loro compito

egregiamente.

In breve:
Feast for the Hated è un disco più che onesto che farà la gioia dei fan di Rage e Nevermore che non disdegnano qualche rara escursione

in screaming, senza tuttavia rimanere all’interno dei loro lettori per un tempo eccessivo. Si spera che gli Imagika riescano, dopo questa pubblicazione, ad instaurare finalmente un rapporto duraturo con la loro casa discografica ed a trovare quella continuità lavorativa che permetterà loro di realizzare lavori ancor più interessanti.

Tracklist:
1- Waking a Dead Man
2- Your Creator
3- Bleed as One… Appease the Gods
4- Behind Immoral Eyes
5- Feast for the Hated
6- Thinning Out the Herd
7- The Sick Sense
8- New Power Rises
9- Held Beneath
10- Succubus

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