Recensione: Fede Potere Vendetta Overlord Edition

Di - 21 Ottobre 2010 - 0:00
Fede Potere Vendetta Overlord Edition
Band: Rosae Crucis
Etichetta:
Genere:
Anno: 2010
Nazione:
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84

Chi ha l’ardire di scrivere heavy metal cantato in italiano è a conoscenza, fin da principio, che si ritroverà le porte dei mercati stranieri praticamente socchiuse, quando va bene. In altri paesi, come ad esempio Spagna e Francia, basta la domanda interna a garantire la sopravvivenza dei progetti metallici autoctoni. Da noi, landa da sempre votata all’esterofilia musicale, il discorso non riesce proprio a reggere, nel momento in cui le speranze dei gruppi che “osano” si ripongono in un manipolo molto ristretto di appassionati. Disquisire se sia meglio o peggio un testo in lingua nostrana piuttosto che in inglese è meramente questione di gusti personali, per definizione insindacabili: il giudizio, mai come in questo caso, è altamente soggettivo. Molto probabilmente gli ultras dell’Italian Way Of Metal non avrebbero dubbi, in questo senso, visto gli osanna raccolti dalle versioni tricolori di brani caposaldo da parte di Vanexa, Strana Officina e Sabotage, tanto per citare tre esempi illustri. Il resto dei metalhead, quelli più propensi a una proposta dal tiro internazionale, verosimilmente farebbero il tifo per un Nostro gruppo dall’appeal anglofono, per via dei testi e del cantato.

I Rosae Crucis, quindi, con Fede Potere Vendetta Overlord Edition, interamente interpretato in lingua inglese, potrebbero avere la possibilità di fare breccia in entrambi gli schieramenti, con il primo ben allineato a favore della band per questioni di “completismo” o anche solo per il credo che viene riposto nel combo laziale, e il secondo che può finalmente immaginare, nel buio della propria stanzetta le imprese epiche narrate in brani da pelle d’oca come Venarium e Crom, scordandosi di avere a che fare con il suono proveniente da un act italiano al 100%.

Il disco, sempre sotto l’egida della Jolly Roger Records, ripropone, rimasterizzate – presso i The Outer Sound Studios di Giuseppe Orlando -, le otto canzoni dell’album del 2009 con la “sola” variante della lingua, a parte qualche piccola eccezione, rimasta, per scelta, in italiano. Le novità comprendono anche uno special guest del calibro di Chris Boltendahl dei tedeschi Grave Digger in Venarium e l’aggiunta di un brano nuovo di zecca, intitolato Yes We Tank, a mo’ di bonus track.

Per la recensione in senso stretto rimando a quella già edita il 20 ottobre 2009, ma, indipendentemente dalla lingua, quello che stupisce, sempre, è l’Epica avvolgente che ammanta i pezzi – resistenti alla prova del tempo – di Fede Potere Vendetta e, in generale, la verve sanguigna al Valhalla dei Rosae Crucis, a partire dalle prime note di The Fall of the False fino ad arrivare a Yes We Tank. Riguardo quest’ultima, sostanzialmente in linea con il resto delle canzoni che la precedono, consiste in un altro pesante inno battagliero, dalle tonalità stentoree tipicamente tedesche, che ricorda qualcosa dei White Skull più eroici del passato, a suon di cannonate. L’imponente Vanarium, con il becchino teutonico alla voce, acquista in acidità e in “tiro metallico”, proponendo una valida “alternative version” al pezzo originale. La partecipazione di Chris non è sporadica ma totale, come sempre dovrebbe essere in questi casi e, infatti, i risultati si sentono.

Il disco è dedicato alla memoria di Ronnie James Dio.

Rosae Crucis: Acciaio Puro… ops, Pure Steel!

Stefano “Steven Rich” Ricetti

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Tracklist:
1. The Fall of the False
2. Fede Potere Vendetta
3. Crusade
4. Anno Domini
5. The Nemedian Chronicles
6. Crom
7. Venarium
8. Blood-Steel
9. Yes We Tank (bonus track)

Line-up:
Giuseppe “Ciape” Cialone – Vocals
Andrea “Kiraya” Magini – Guitar
Tiziano “Shreadmaster” Marcozzi – Guitar
Daniele “KK” Cerqua – Bass

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