Recensione: First Battle Won

Di Emilio Sonno - 21 Luglio 2004 - 0:00
First Battle Won
Band: Stormrider
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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80

La neonata New Aeon Media fa ancora una volta centro, dando alle (ri)stampe
il debut album degli svedesi Stormrider,

dall’eloquente titolo First Battle Won.

Già in procinto di uscire per la Destructive Records nel 2003 – lancio in
seguito annullato per questioni contrattuali – questo platter segna l’esordio
ufficiale per la combriccola capitanata da YX
e lo fa in maniera a dir poco imperiosa, nonchè ampiamente meritata.
I tre demo-cd alle spalle, già palesemente interessanti, sono distanti anni luce
dalla qualità generale di questa loro nuova fatica, dove i nostri devono aver
riversato non poche idee ed energie: il disco, difatti, sprigiona, sin dal primo
ascolto, una carica distruttiva incredibile che non perde mai troppo la sua
intensità grazie ad un’attenta cura dei particolari.
Le numerose variazioni che si incontrano all’interno dei brani sono, in parte,
il frutto del particolare genere proposto: un perfetto incrocio tra swedish
black e death metal, come viene definito dalla stessa label, sulla scia,
aggiungo io, di quanto già fatto di buono da band quali
Marduk
e Dissection, giusto per
citarne un paio.

Un prodotto che non fa dunque dell’originalità il suo punto forte, nonostante la
sua nient’affatto trascurabile personalità, ma che piuttosto cerca di ricreare
soluzioni classiche sotto una nuova luce, dando ad esse una forma che sia quanto
più varia, e al contempo dinamica, possibile.
L’inarrestabile batteria e le ispiratissime chitarre sono le armi preferite dal
combo scandinavo che con prepotenza dettano ritmi serrati e veloci melodie che
vengono costantemente ammorbati dalla corrosiva voce di un
XY
assai calato nella parte.

L’impeccabile lavoro dei due chitarristi, essenzialmente death (per lo più di
scuola svedese), è tuttavia intriso di frequentissimi riffing black,
dannatamente trascinanti, in special modo quando associati ad una belligerante
sezione ritmica dove Kristoffer, dietro le
pelli, sfodera un drumming disumano.
Impossibile rimanere indifferenti di fronte ad una qualsiasi delle song comprese
nel lotto, il quale, bisogna sottolineare, la nuova etichetta discografica, ha
arricchito, rispetto alla versione originaria, con una gradita bonus track e
addirittura un video-clip (di Completely
Dead
), quest’ultimo, a dire il vero,
piuttosto scadente.

Non tutti i pezzi sono, a ogni buon conto, tirati e trovano spazio anche composizioni più
cadenzate, in cui la rabbia del five-piece sembra sbollentarsi, prima di
riprendere a manifestarsi in maniera più ferina che mai, ritrasformando i cinque
in una macchina da guerra di quelle che non fanno prigionieri.
Consigliarvi alcune canzoni come prova pre-acquisto, risulta un compito un po’
difficoltoso per l’omogenea bellezza delle stesse; se però siete amanti delle
“segnalazioni” posso certamente consigliarvi l’apripista
Into Battle
, già titletrack ed opener
dell’ultimo cd, viene anche qui posta meritatamente in apertura (fidatevi: non
si tratta di una pura coincidenza), o God is Dead
con i suoi fraseggi chitarristici molto classicheggianti, oppure ancora
Burning the Heavens
che, anche se
completamente stravolta rispetto alla sua precedente versione, rimane pur sempre
riuscitissima.

La produzione non è niente male, per quanto sarebbe forse logico attendersi
qualcosina in più visto che FBW esce
nientepopodimeno che dai famosi Abyss Studio
di Tommy Tägtgren (Dark Funeral, Marduk, Hypocrisy,
Pain, Thyrfing).

Gli Stormrider confermano, dunque, le ottime
impressioni con questa prima cruenta battaglia che si rivela indubbiamente
vincente: considerata la genuinità della proposta, sono convinto, che la band
saprà farsi accogliere con favore nel nostro metallico stivale, specialmente da
parte dei più tradizionalisti black/deathster.
Ma la guerra però, si sa, è un’altra cosa e prima di poter affermare che i
nostri possano vincere anche gli scontri futuri aspettiamo di rivederli in
azione, speriamo presto, pronti per consacrare degnamente questa nuova
promettente e sanguinaria milizia del panorama estremo.
Emilio “ARMiF3R” Sonno

Tracklist:
1. Into Battle

2. The Other Side
3. Completely Dead (F.T.W.)
4. Killer
5. God is Dead
6. Odin’s Ride
7. Kill Yourself (In The Name of Christ)
8. The Beast
9. Addiction
10. Dead Love Of Mine Pt. 1

11. Dead Love Of Mine pt. 2
12. Burning the Heavens (bonus track)
13. Completely Dead (F.T.W.) (bonus video track)

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