Recensione: Fishdick Zwei – The Dick Is Rising Again

Di Stefano Ricetti - 21 Febbraio 2011 - 0:00
Fishdick Zwei – The Dick Is Rising Again
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Anno: 2010
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Gli Acid Drinkers non sono il tipico gruppo fittizio messo insieme da un gruppo di musicisti buontemponi durante una serata altamente alcoolica, nonostante la copertina e soprattutto il contenuto di Fishdick Zwei-The Dick Is Rising Again induca fortemente a pensarlo.

La Loro è una storia che parte da lontano: attivi sin dai tardi anni Ottanta hanno costruito pezzo dopo pezzo una carriera che oggi li vede fra i più famosi Thrash act della Polonia con tanto di riconoscimenti ufficiali, fra i quali spicca il Fryderyk, accostabile a un Grammy Award e una quindicina di uscite ufficiali in bacheca fra dischi, Ep, split e chi più ne ha più ne metta. Più di cinquecento i concerti effettuati, riuscendo anche a fare da supporter a gruppi blasonati del calibro di Deep Purple, Megadeth, Slayer, Paradise Lost e Sepultura. 

Nel 2008 accade l’imprevedibile: muore il chitarrista Aleksander “Olass” Mendyk. Un duro colpo da digerire e metabolizzare che però porta gli Acid Drinkers a ricompattarsi e reclutare all’ascia Wojciech “Jankie” Moryto e rompere gli indugi sfornando sul mercato un disco fatto completamente di cover, continuando, di fatto, il discorso iniziato nel 1994 con Fishdick.

Ben sedici le tracce che compongono The Dick Is Rising Again, album dal titolo profetico che sintetizza la voglia di onorare al meglio il compagno perso per strada, nel modo migliore: su disco e appena dopo sulle assi di un palco, fra lacrime, birra e sudore.

Non solo Thrash all’interno, come si potrebbe frettolosamente immaginare. Al di là di Slayer e Metallica, infatti, è la musica a tutto tondo a farla da padrona. Due nomi su tutti al di fuori dell’hard: Frank Sinatra e Donna Summer.   

Accanto a episodi riusciti come la celeberrima New York, New York e il successo dei B52’s Love Shack, si trovano canzoni assimilabili ai classici filler: 2000 Man dei Rolling Stones e Et Si Tu N’existais Pas, per citarne solamente un paio.

Discutibile, poi, trovare Losfer Words (Big ‘Orra) degli Iron Maiden e Detroit Rock City dei Kiss in versioni vicine agli originali ma solamente accennate, roba da pochi secondi di durata e sopraggiunge la fine. Lascia basiti anche Seasons In The Abyss, che appena dopo alcuni passaggi rigorosamente a la Slayer viene solennemente violentata trasformandosi in un brano Country innervato di violini e urletti da Saloon. Stessa sorte per Nothing Else Matters, qui rivisitata in chiave da sagra paesana, con risultati, invero, alterni. Viceversa onore al merito per quanto attiene Bring It On Home dei Led Zeppelin, ovomaltinizzata a dovere dai quattro di Poznan avendo il buon gusto di conservare la sacralità del pezzo.

In definitiva Fishdick Zwei-The Dick Is Rising Again risulta lavoro ondivago, dalla resa incostante e dal costrutto sfilacciato. Esistono, nella storia, altri e migliori esempi di gruppi hard’n’thrash’n’heavy che si avventurano coraggiosamente in territori alcoolico-goliardico-minimalisti, con riscontri decisamente migliori. Mah…!   

 


Stefano “Steven Rich” Ricetti

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Tracklist
1. Ring Of Fire (Johnny Cash)
2. Hit The Road Jack (Ray Charles)
3. Losfer Words Big ‘Orra (Iron Maiden)
4. Love Shack (B52’s)
5. New York, New York (Frank Sinatra)
6. Bring It On Home (Led Zeppelin)
7. Hot Stuff (Donna Summer)
8. Et Si Tu N’Existais Pas (Joe Dassin)
9. 2000 Man (The Rolling Stones)
10. Bad Reputation (Thin Lizzy)
11. Seasons In The Abyss (Slayer)
12. Blood Sugar Sex Magic (Red Hot Chili Peppers)
13. Nothing Else Matters (Metallica)
14. Detroit Rock City (Kiss)
15. Make No Mistake (Keith Richards)
16. Fluff (Black Sabbath)

Line-up:
Tomasz “Titus” Pukacki – vocals, bass
Wojciech “Jankie” Moryto – guitar, vocals
Dariusz “Popcorn” Popowicz – guitar
Maciej “Slimak” Starosta – drums

 

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