Recensione: For My Dreams I Fall

Di Francesco Maraglino - 16 Dicembre 2013 - 6:00
For My Dreams I Fall
Band: rEarth
Etichetta:
Genere:
Anno: 2013
Nazione:
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I rEarth sono un progetto che fa capo al chitarrista Fabio Tomasino ed al cantante Simone Paoloni, provenienti da una band thrash metal, i quali hanno unito qui le proprie forze con quelle di Edy Di Lenardo (chitarre), Giulio Cervi (batteria) e Jacopo Novello (basso).
L’obiettivo di rEarth è quello di realizzare una musica priva di confini stilistici, spaziando da varie forme di metal al prog, dal folk alla musica latina.
Il traguardo è raggiunto da For My Dreams I Fall, il primo CD autoprodotto dalla band, confezionato in un package fregiato da un curato ed affascinante artwork (opera dello stesso Simone Paoloni).
Il full-length, infatti, offre all’ascoltatore un crogiulo sonoro in cui i vari stili si fondono e si alternano in un’opera certamente ambiziosa. Ad accentuare la varietà della proposta sonora contribuisce anche la scelta della band di alternarne il canto in inglese con quello in italiano, offrendo così suggestioni che rimandano, dunque, pure al cantautorato ed al rock contemporaneo nostrano.

Tra i migliori esempi dello stile dei rEarth, ecco arrivare, in apertura, Pain For Loss, nella quale un arrembaggio prog-metal trafitto da saettanti riff  di chitarra e dal vocione cavernoso del vocalist si alterna con un ritornello che fa pensare al prog italiano degli anni Settanta.
Senz’alba, ancora, concede in apertura chitarre elettriche solenni ed acustiche latineggianti, le quali introducono un lungo brano a tratti acustico e cantautorale, piena di  aperture folk ma pure, a tratti, di sprazzi aggressivi ed elettrici. La traccia vede la partecipazione, tra l’altro, dell’incantevole voce di Sara Rainone. Anche Madre del Fato vede alternarsi momenti sofferti ed acustici ed elettricità tesa, con spunti dal miglior progressive italiano valorizzati dalla presenza delle voci maschile e femminile; The Ideology of God, di contro, è un’esplosione travolgente di elettricità ed aggressività.
Non manca una lunga suite, intitolata Pure and Simple, caratterizzata da intensi cambi di ritmi ed atmosfere.

In definitiva, For My Dreams I Fall è un album degno di nota, frutto di un evidente considerevole impegno, che offre diversi spunti d’interesse per ascoltatori che apprezzino musica non ingabbiata in soffocanti recinti stilistici ed espressivi.

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