Recensione: Force the Pace

Di Matteo Lavazza - 4 Luglio 2004 - 0:00
Force the Pace
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Genere:
Anno: 2004
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55

Questo “Force the Pace” dovrebbe essere, se non sbaglio, il quarto album targato Withering Surface, band danese che non è mai riuscita ad emergere in maniera netta e decisa nel panorama Metal mondiale.
La proposta del gruppo è un Death Melodico che ricorda, anche troppo, gli ultimi In Flames con l’aggiunta di alcune melodie vocali sullo stile ultimi Soilwork, ed è proprio questo il problema principale della band, cioè quello di non avere uno stile personale ma terribilmente derivativo.
Formalmente le canzoni proposte dai danesi sono ineccepibili, bene arrangiate, ben eseguite e piuttosto potenti, ma il difetto principale sta nella freddezza che traspare da ogni nota, infatti canzoni come l’iniziale “Gears”, dotata peraltro di un ottimo riff portante, “Machinery”, forse il pezzo più potente e cattivo del disco, non fosse per certe aperture melodiche che vanno a spezzare il feeling del pezzo facendogli secondo me perdere in mordente,”Inhale the Hyper Pulse”, dotato di un discreto groove, la title track “Force the Pace”, con buone melodie e qualche spunto interessante soprattutto a livello di linee vocali, “Anything Goes”, in cui il gruppo perlomeno cerca qualche soluzione alternativa a livello ritmico, e la conclusiva “Urban Glasses”, che tra vocals filtrate e ritmi mai velocissimi cerca di avere un po’ di varietà, cosa che non riesce appieno, denotano tutte la difficoltà del gruppo di trasmettere emozioni, oltre che a palesare una piattezza compositiva preoccupante, infatti, tranne qualche vago tentativo qua e la, il gruppo ricorre sempre alle stesse scelte ritmiche, col risultato di annoiare sulla distanza.
I suoni di questo “Force the Pace” contribuiscono in maniera determinante alle sensazione di freddezza generale che da il disco, sono infatti troppo puliti e perfetti, arrivando a risultare piuttosto finti e, appunto, molto freddi.
Tecnicamente la band è ineccepibile, tutti i musicisti svolgono il loro dovere più che bene, peccato che, come ho già ripetuto, le soluzioni ritmiche usate dal combo danese sono sempre le stesse, cioè partenza sparata su un riff melodico ma non troppo, accelerazione e conseguente apertura melodica.
Personalmente nella musica più che la perfezione formale cerco emozioni, cerco canzoni che mi diano qualcosa, i brani di questi Withering Surface non mi hanno lasciato proprio nulla, se non la sensazione di “già sentito” che aleggia su tutto il disco, forse il gruppo dovrebbe pensare meno ad essere perfetto e lasciare un po’ più di spazio al puro istinto, secondo me le cose potrebbero migliorare e parecchio, al momento tutto quello che ho ricavato dall’ascolto di questo “Force the Pace” è stata noia.

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