Recensione: Frühlingserwachen

Di Michele Carli - 19 Novembre 2004 - 0:00
Frühlingserwachen
Band: Endstille
Etichetta:
Genere:
Anno: 2003
Nazione:
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81

Secondo full lenght, e secondo assalto sonoro ad opera del pezzo di artiglieria pesante
chiamato Endstille.
Otto cannonate lanciate in un totale di circa 34 minuti, il tempo necessario per venire
letteralmente catapultati nel bel mezzo di una zona di guerra come consuetudine del combo
tedesco. Infatti, le atmosfere del disco non si discostano assolutamente da lavori come il
sempre un po acerbo Operation Wintersturm o il recente Dominanz, anche se, a mio parere, in
Frühlingserwachen si tocca l’apice compositivo raggiunto finora dal gruppo.

Il punto di forza è senz’altro da trovare nell’atipico riffing di Wachtfels, responsabile in
gran parte dell’atmosfera tetra ma violenta sprigionata dal platter, riuscendo a far uscire
dagli amplificatori un muro sonoro supportato dal costante e velocissimo lavoro di batteria
dell’uomomacchina Mayhemic Destructor, che, anche se non con il massimo dell’originalità,
riesce a dare al lavoro l’impatto di una vera e propria granata in piena faccia.
Anche la produzione gioca a loro favore, molto pulita per essere un disco black ma senza
risultare pacchiana e ultrapompata anche se, come spesso accade, il basso rimane sepolto
sotto la fitta opera degli altri componenti del gruppo.

Le otto cartucce che formano Frühlingserwachen si basano più o meno tutte sullo stesso schema semplice ma di effetto, fatto di blast beat martellanti alternati a momenti di calma, come nella seconda traccia che racchiude tutto il potenziale degli Endstille, ovvero “Ripping
Angelflesh”, che, secondo me, rimane uno dei migliori episodi in assoluto del quartetto.
Pesante e marziale nella prima parte, esplode letteralmente dopo uno stacco centrale con un accelerazione da cardiopalma all’urlo lacerante di “blasphemy!”.

Per quanto riguarda le lyrics purtroppo nel libretto (scarno, come consuetudine del genere) viene riportato solo il testo di Biblist Burner, la sesta traccia del disco, che, come si capisce dall’esplicito titolo, non evita di trattare argomenti puramente anticristiani alternandoli cosi al concept bellico del platter, una formula già testata sul primo disco del gruppo e che verrà poi portata avanti con Dominanz.

In definitiva, consiglio questo disco a tutti gli amanti della falange d’assalto del metallo nero, quella più esplicitamente violenta e minimale, senza divagazioni acustiche o di tastiere, che trova la sua ragione di esistere nell’impatto sonoro e nell’atmosfera prettamente “da trincea”, capace di farvi tenere la testa bassa dal timore di essere colpiti da un momento all’altro.

TRACKLIST:

1. Frühlingserwachen
2. Ripping Angelflesh
3. With The Fog They Come
4. Defloration
5. 1914
6. Biblist Burner
7. World Free Of Christ
8. Endstille

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