Recensione: Free Man [Reissue] Cd+Dvd

Di Stefano Ricetti - 2 Febbraio 2013 - 0:00
Free Man [Reissue] Cd+Dvd
Etichetta:
Genere: Heavy 
Anno: 2012
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
84

Steve Sylvester: un uomo libero. Libero anche di riallacciare i rapporti con Paul Chain, antico e fondamentale sodale del Nostro durante gli anni sopra le righe – e pure sotto, fino alle catacombe… assolutamente non in senso didascalico…  vedasi libro – dei primi, maledetti per sempre, Death SS. Il binomio Silvestri-Catena, infatti, costituisce l’accoppiata sacrilega più credibile e pericolosa della musica italiana tutta di sempre, ma non solo…

Questo accadeva nel 1993 e, fra la sorpresa di un po’ tutti gli addetti ai lavori, dei fan ma anche degli ascoltatori occasionali, Steve Sylvester fa uscire un disco (Free Man) ove lui stesso costituisce il dominus dell’intera operazione, di volta in volta affiancato da musicisti con i controcolleoni, roba che anche solo ai tempi della lugubre uscita di In Death of Steve Sylvester del 1988 sarebbe stata inimmaginabile.

Basta scorrere l’elenco dei vari artisti per provare dei brividi lungo la schiena: gente che ha contribuito fortemente ad alimentare la scena metallica tricolore, in molti casi addirittura vi si possono scorgere degli autentici fondatori del movimento, come il sopraccitato Paul Chain. Max Bronx, ad esempio, inesauribile propulsore in forza agli Shabby Trick, Alberto Simonini, axe hero dei Crying Steel, Andy Panigada dei Bulldozer, Dario Cappanera, Erik Lumen, Baka Bomb, Thomas Hand Chaste, Claud Galley, Andy Barrington, Aldo Polverari, Rolando Cappanera e altri ancora. Una all star del Metallo, quindi, alle prese con nove pezzi ove Sylvester ha potuto dare sfogo alla propria vena creativa, scevro da qualsiasi impalcatura mentale, pescando a piene mani dalla lezione degli anni Settanta ma anche fornendo bordate siderurgiche in linea con i tempi, senza limite alcuno.    

Grazie alla preziosa opera di confezionamento chicche (Gli Shining Blade di Touch the Night, su tutte) portata avanti dalla label messicana Under Fire Records, nel 2012 Free Man rivede la luce in una veste remaster completa di bonus track che non può che mandare in sollucchero tutti i seguaci delle gesta del mondo artistico legato a Sylvester, visto che l’uscita prevede anche la presenza di un dvd riportante un concerto del 1993 di Steve e soci, oggetto della seconda parte della recensione.      

Il bicilindrico Simonini/Catena apre le danze con Broken Soul, brano magico ove la classica acidità del timbro di Sylvester si dissolve nel momento in cui un grandioso chorus dalle tinte gotiche ne spezza il mood malefico, in maniera celestiale. Uno dei migliori ossimori in musica presente nel lungo repertorio dell’uomo venuto da Pesaro. Altra perla è la successiva Underground Life, a cavallo fra chitarrone di stampo Black Sabbath e una ritrovata melodia tutta latina.

Dalle viscere di una cattedrale risorge Deadly Sin, brano di chiara appartenenza Death SS, come peraltro confermato nella line-up: Sylvester, Chain, Galley, Chaste. Originali le trame di The Wail of the Ocean, grazie anche all’apporto delle tastiere di Aldo Polverari (R.I.P.), ma le sorprese non finiscono di certo: mastro Sylvester confeziona chicca memorabile nel pezzo successivo: People Who Live in Glasshouses Shouldn’t Throw Stones è tanto strana quanto arrapante nel bridge, per chi scrive uno dei momenti migliori di Free Man

A seguire, la title track, Angel Witch docet, da sempre il gruppo Nwobhm preferito di Steve, una chitarrona da orgasmo brandita da Paul Chain sorregge Agreement With the Devil, altro brano in linea con i Death SS versione Seventies. Run Away è nenia metallica mentre Preacher Man, dopo predica iniziale con Accept (per la precisione il pezzo è Up to the Limit) in sottofondo, mostra il lato più sbragato e Sleazy di Steve e soci, con risultati apprezzabili, coro stradaiolo incluso. Da segnalare che Steve Sylvester, curiosamente, appare molto vicino alla timbrica del Pino Scotto più alcoolico, nell’occasione.

Prima bonus track dell’edizione Under Fire Records, Dirty Game si segnala per l’ovvia domandona di rito: ma come mai cotanto pezzo non trovò spazio nell’edizione del disco del 1993? Per la cronaca trattasi di lento da brivido, tanto ruffiano quanto magnetico. Divine Manipulation è altro episodio particolare, sullo stile dell’Ozzy solista, evidentemente la presenza dei due Cappanera è riuscita a missare al meglio le trame Death SS con quelle del Madman. L’album si chiude con Time to Live, cover degli Uriah Heep, a opera della killer line-up Sylvester, Chain, Simonini, Bomb, Lumen.

Capitolo a parte per il dvd, riportante il concerto tenuto dal moniker Steve Sylvester, forte di una formazione da mille e una notte (anche di fatto) formata dallo stesso Steve, poi Chain e Simonini alle due asce, Baka Bomb al basso e il bombardiere dei Revenge Erik Lumen dietro le pelli. Erroneamente viene riportata come performance effettuata dai Nostri al Gods of Metal – kermesse nata quattro anni dopo, nel 1997 – mentre trattasi del gig come headliner all’Italian Monsters tenutosi il 20 novembre del 1993 presso l’Auditorium Flog di Firenze, all’interno di un bill di tutto rispetto, comprendente Electrocution, Broken Glazz, Tossic, Strana Officina e appunto la “Steve Sylvester Band” in cima al manifesto.

Concerto da urlo, unico, esclusivo e memorabile, forte di diciassette pezzi, assemblato in maniera egregia con immagini provenienti  da Vhs differenti. Fuoco, fumi, croci dappertutto, teschi e la famosa performer Alessandra Simeone al servizio di un pieno di malvagità d’altri tempi che ovviamente abbraccia anche il repertorio straclassico dei Death SS. Obbligatoria la visione per tutti quelli che si chiedono da decenni come fosse un concerto con Steve Sylvester e Paul Chain fianco a fianco sulle assi di un palco, immersi nelle nebbie sprigionate dal ghiaccio secco, ma soprattutto da quell’alone di mistero che ha sempre avvolto il loro percorso artistico. La qualità altalenante delle immagini, giocoforza vista la proveniennza da nastro, contribuisce a rendere ancor più minacciosa la performance del gruppo. Finale simil-Who, con Alberto Simonini a mo’ di invasato e Sylvester già nei camerini. Semplicemente imperdibile.    

Il package si completa di un booklet di sedici pagine con tutti i testi, compresi quelli delle bonus track, mentre il dvd contiene anche il clip del pezzo Broken Soul.

Free Man: affresco fondamentale della musica dura italiana, punto.

Stefano “Steven Rich” Ricetti
 

 

Tracklist:

CD FREE MAN

1. Broken Soul
2. Underground Life
3. Deadly Sin
4. The Wail of Ocean
5. People Who Live in Glasshouses (Shouldn’t Throw Stones)
6. Free Man (Angel Witch cover)
7. Agreement with the Devil
8. Run Away
9. Preacher Man

BONUS TRACKS
10. Dirty Game
11. Divine Manipulation
12. Time to live (Uriah Heep cover)

 

DVD ITALIAN MONSTERS 1993

1. Intro
2. Chains of Death
3. Deadly Sin
4. Zombie
5. Underground Life
6. Horrible eyes
7. Black & Violet
8. Paul Chain/Erik Lumen solos
9. The night of the witch
10.Terror
11.Murder Angels
12.Broken Soul
13.Free Man
14.Agreement with the Devil
15.Buried Alive
16.Come to the Sabbat
17.Finale

Broken Soul promo clip     

    

* Al momento della Sua uscita, il prodotto era disponibile tramite il Cursed Coven in edizione limitata numerata.                         
                 

 

Ultimi album di Steve Sylvester