Recensione: From Beyond…

Di Onirica - 2 Agosto 2003 - 0:00
From Beyond…
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Anno: 2003
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70

Ho appena catalogato questo demo come progressive metal, in realtà questo gruppo italiano fa del progressive un mero dettaglio della sua musica ed al contrario infarcisce i propri brani di una vena tipicamente death/trash metal, non deve sorprendere quindi sapere che il disco è dedicato alla memoria di Chuck Shuldiner. Sei tracce (incluso il video di un’esecuzione dal vivo) in cui i Lunatic Asylum dimostrano senza dubbio una ben precisa direzione espressiva, una dimostrazione di forza che raggiunge quasi i quaranta minuti di durata presentando un sound costante e coerente nel susseguirsi delle tracce, prova di una certa maturità del gruppo. La formazione non comprende tastiere ma due chitarristi la cui buona sintonia crea una delle prime condizioni per la soddisfacente riuscita di questo disco, pregiata anche la performance della batteria di Christian che nonostante la sua totale onnipresenza non risulta mai opprimente ma al contrario conferisce al lavoro un tocco di leggerezza oserei dire jazzistica, neanche il basso perde un colpo mentre la voce di Mario è aggressiva ed intrigante, in grado di sfoderare una notevole estensione vocale senza tradire le intenzioni più accattivanti del gruppo. Forse solo la componente vocale appunto può essere assimilabile al progressive metal, per il resto le gigantesche atmosfere evocate da pezzi come Waiting For The Dawn in terza posizione o dalla disarmante Own Memories per concludere, sono accompagnate da improvvisi arresti e brusche accelerazioni, insomma da sonorità proprie di un genere distante dal progressive metal, mi basterà fare riferimento ad un riffing aspro ed oscuro ed a stacchi in stile Death come accade nella primissima The Prophet.

Lies & Sorrow rappresenta a mio parere la migliore prestazione del cantante di questo gruppo, nella conclusione di questo pezzo infatti Mario raggiunge una tonalità abbastanza alta mantenendo una timbrica eccezionale a dispetto dei numerosi casi presenti nel disco in cui la sua voce si lancia all’inseguimento di acuti striduli assolutamente evitabili. Se invece siete alla ricerca di un perfetto resoconto della sostanza strumentale targata Lunatic Asylum allora dovete ascoltare Fears, questo è il brano che la band italiana mette a nostra disposizione in un video suonato dal vivo in occasione di un concerto: posso in questo modo confermare la padronanza dello strumento da parte del gruppo e tradurre in parole il contenuto micidiale ed ingarbugliato di un pezzo dominato dalle chitarre di Andrea Rendina e di Christian Brugnara, un incessante alternarsi di riff e parti soliste che i due chitarristi si scambiano continuamente fino ad unirsi in un’unica linea di chitarra, buona musica che con difficoltà resta in mente, niente di meglio! Tuttavia sono del parere che ci sia ancora molto da lavorare sull’aspetto compositivo, come accade ad esempio in quinta posizione con The Embrace Of The Black Queen, il gruppo sembra stagnare sugli stessi binari per diversi minuti per cadere irrimediabilmente in un intermezzo acustico in grado di ristabilire le sorti del pezzo solo nella sua conclusione. Penso che la prossima release di questo gruppo darà risposta a diversi dubbi.    

Andrea’Onirica’Perdichizzi

TrackList:

01. The Prophet
02. Lies & Sorrow
03. Waiting For The Dawn
04. Fears
05. The Embrace Of The Black Queen
06. Own Memories

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Genere:
Anno: 2003
70